Il titolo migliore va a The Sun: Stade de Farce, dove la Farsa ha sostituito la Francia che, sabato sera, sono state le stessa cosa. Jason Burt, capo redattore dello sport del Telegraph ha riportato la propria esperienza personale, davanti al Gate Y, chiuso e avvolto dal fumo acre dei gas lacrimogeni: «Una vergogna!». Marvin Matip, fratello di Joel difensore del Liverpool si è rifugiato con la moglie incinta, entrambi terrorizzati, in un ristorante mentre la polizia caricava altri tifosi. L'evento calcistico più importante dell'anno ha vissuto una vigilia allucinante, duecentotrentotto feriti, sessantotto arresti, il bollettino di una serata ridicola causata dagli organizzatori, Uefa, polizia, municipio di Saint Denis, le responsabilità vanno distribuite ma in testa a tutti c'è il governo europeo del football. Kenny Dalglish, simbolo del Liverpool e capitano nella notte tragica dell'Heysel il ventinove maggio dell'Ottantacinque, ha deposto una corona di fiori sul simbolo del club a bordo campo mentre, fuori dallo stadio, le scene riportavano l'ombra di quel dramma mortale, tifosi imprigionati davanti ai cancelli chiusi, volti insanguinati, strilli e pianti di bambini, dentro, nella tribuna autorità il mondo del potere calcistico faceva passerella, Infantino, Ceferin e il resto della comitiva Fifa e Uefa, lontani da tutto, come sempre. Colpe specifiche, immagine patetiche di un governo che respinge la superleague nel nome del popolo ma non è riuscito a disciplinare l'accesso allo stadio dei tifosi britannici, anzi respingendoli agli ingressi. Nessun atto di scuse ufficiali, nessuna spiegazione nemmeno di fronte al comunicato pesantissimo del Liverpool proprio nei confronti dell'Uefa.
I ministri dell'interno e dello sport francesi hanno scaricato le colpe sui tifosi inglesi sprovvisti di biglietto, dame Menna Rawlings, ambasciatore inglese a Parigi, ha denunciato in un tweet la disorganizzazione dell'Uefa chiedendo una indagine immediata. La partita sul campo è finita, quella a Nyon deve incominciare.
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