Bundesliga da record ma in Serie A è caos. Rinviati ritiri e partitelle

Salta il grande giorno degli allenamenti di gruppo. Maldini: "Idea comune di ripartire"

Bundesliga da record ma in Serie A è caos. Rinviati ritiri e partitelle

Sei milioni di spettatori. Chissà se il record di ascolti realizzati ieri l'altro da Sky Germania grazie alla ripresa della Bundesliga racconterà qualcosa d'interessante anche dalle parti di palazzo Chigi. Ha fatto effetto persino sul pubblico italiano: in 350mila sono rimasti inchiodati davanti alla tv. Se si ascolta invece il solito notturno intervento del ministro Spadafora, qui si procede con andamento lento. E le famose linee guida, come commenta qualcuno, sono diventate piuttosto curve a gomito lungo la strada che deve arrivare al 13 giugno.

«Puntiamo alla ripresa del campionato e alla sua conclusione dopo aver valutato la curva dei contagi dei prossimi giorni» l'espressione di buona volontà del ministro, polemico con i suoi critici («inviterei tutti a non fare i fenomeni») svelando poi la richiesta pressante dei presidenti di serie A che non è, a dire il vero, un segreto. «Ci chiedono di bloccare tutto a noi del governo per evitare grane con i diritti tv» ha raccontato. In attesa delle modifiche al famigerato protocollo (il Cts tra l'altro non ha ancora validato le linee guida del 12 maggio per gli sport di squadra), da oggi cominceranno in ordine sparso gli allenamenti. Non ci sono alle viste club pronti a partire con i collettivi anche perché il nodo dei ritiri preventivi non è stato ancora sciolto.

Eppure qualche segnale positivo è arrivato dalla comunità calcistica. Per esempio l'Inter ha comunicato ufficialmente sul proprio sito che tutto il gruppo squadra più tecnici, medici e collaboratori sono risultati negativi al secondo controllo. «Ma non tutte le società hanno le strutture per i ritiri e poi i calciatori vorrebbero riprendere, ma con le garanzie di sicurezza che in questo momento non possono essere date», così il medico nerazzurro Volpi.

Nel tentativo di trovare una soluzione che vada bene sia al ministro Spadafora che al famoso comitato tecnico-scientifico, nella giornata di ieri, in video-conferenza, si sono messi dietro un pc in 70 tra medici dei 20 club, più dirigenti (per il Milan ha partecipato Paolo Maldini che ieri a Che tempo che fa su Rai2 ha detto: «In Lega c'è l'idea generale di ripartire, poi tocca a Figc e Governo, se il tavolo fosse composto da tutte e tre le componenti, sarebbe più facile», presidenti e l'apparato di via Rosellini guidato da Dal Pino. Dopo lungo e faticoso dibattito, hanno preparato un documento che rappresenta la richiesta di modifica e che, se approvato dal governo, nella pratica può risolvere i due problemi che hanno finora bloccato la ripresa degli allenamenti collettivi.

Il capitolo fondamentale è quello del ritiro che i medici hanno suggerito di classificare con la formula non obbligatorio perché in questo modo consentirà ai club di non dover prenotare un albergo e mettere sul capo dei medici la responsabilità collettiva, riferita anche ai dipendenti della struttura alberghiera. Sulla quarantena proposto l'isolamento di gruppo in un domicilio fiduciario.

Qui il problema è di natura giuridica poiché il provvedimento è stato inserito in uno dei famosi decreti del presidente Conte e quindi c'è bisogno di un provvedimento ad hoc per renderlo inefficace. Il documento approntato ieri sera è stato trasferito agli uffici di Gravina e da quest'ultimo sarà girato al ministro Spadafora.

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