Quattro partite di campionato disputate allo Stadium e tre pareggi: non il ruolino di marcia di una squadra che punta allo scudetto. Né tanto meno da Juventus. Che stasera, ospitando la Lazio in una partita tutt'altro che scontata, è chiamata a ripartire: servono tre punti tutti insieme, andando oltre la pareggite e il complesso della casa stregata' che non era solito abitare da queste parti. Tutt'altro, anzi: allo Stadium i bianconeri hanno fatto quasi sempre bottino pieno anche nell'era Allegri, quando il gioco magari non era spumeggiante ma gli avversari raramente portavano a casa qualcosa. «Voglio prima di tutto la prestazione - così ieri Motta - è lei che ti porta al risultato. Non ho mai voluto una prestazione solo per l'estetica, ma le squadre che giocano bene hanno più probabilità di vincere».
Questa è la strada scelta dalla Juve e tanto basta. I tifosi apprezzano (Stadium esaurito anche oggi) e i risultati un po' sono arrivati - bene soprattutto in Champions - e un po' arriveranno. Va però da sé che, volendo rimanere in corsa per lo scudetto fino a primavera inoltrata e oltre, i bianconeri non possano perdere altro terreno tra le mura amiche, anche se la Lazio (recuperato Guendouzi) ha vinto due degli ultimi tre scontri diretti.
Con mezzo centrocampo fuori causa - ma recuperando Fagioli - la Juve potrebbe anche chiedere a Yildiz di giocare da trequartista.
In alternativa, spazio a Douglas Luiz con il baby turco confermato a sinistra: proprio dal talentino con la maglia numero 10 il popolo bianconero si aspetta segnali di vita vera: a differenza della Champions finora in campionato non ha mai segnato. Quanto a Vlahovic, potrebbe far gol in quattro match di fila tra tutte le competizioni per la prima volta da quando indossa il bianconero: gira e rigira, rimane lui la chiave per scardinare le difese avversarie.
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