Champions? No, Italvolley

La nostra pallavolo due volte campione d'Europa: con Trento fra gli uomini che ha battuto 3-0 il Wegiel e Conegliano nel derby azzurro vinto contro Milano

Champions? No, Italvolley
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L'Italvolley è padrona d'Europa. Dalle finali di Champions League di Antalya arriva un messaggio forte e chiaro: Trento al maschile e Conegliano al femminile si prendono il trofeo continentale, il miglior biglietto da visita possibile in vista delle Olimpiadi. Le nostre nazionali devono ancora formalmente qualificarsi per i Giochi, ma a Parigi promettono di essere assolute protagoniste per andare a caccia di quella medaglia d'oro che ancora manca alla pallavolo azzurra.

A stappare le prime bollicine è stata Trento, che torna a sedersi sul trono del Vecchio Continente tredici anni dopo il tris consecutivo centrato tra il 2009 e il 2011. La quarta Champions dell'Itas porta la firma di Alessandro Michieletto, che quella maglia la indossa come una seconda pelle e che a neanche ventitré anni aggiunge un'altra coppa vinta da assoluto protagonista ad una bacheca da campionissimo. I 16 punti dello schiacciatore azzurro, miglior marcatore, hanno contribuito al monologo dei ragazzi di coach Fabio Soli, che non hanno lasciato chance ai polacchi dello Jastrzebski Weigel. «Sono felicissimo, sto vivendo un sogno», ha detto lo schiacciatore di Trento. «Mi aspettavo una partita combattuta, magari decisa al tie break, perché battere in tre set un avversario così è praticamente impossibile. Ci siamo riusciti giocando una partita pazzesca, siamo una squadra incredibile». Il 3-0 finale (25-20, 25-22, 25-21) racconta infatti della superiorità dei dolomitici, sempre in controllo della partita fino al punto decisivo messo a segno da capitan Podrascanin, che saluta nel migliore dei modi nella sua ultima partita in maglia gialloblù.

Al femminile, il derby tra Conegliano e Milano si è rivelato la battaglia attesa in sede di pronostico. A prendersi la coppa sono le Pantere dell'Imoco, che si impongono 3-2 (25-14, 23-25, 25-19, 19-25, 15-9) e tornano ad alzare la Champions dopo la prima vinta nel 2021, completando proprio come in quella occasione un poker storico in una stagione che ha visto la squadra di coach Santarelli portarsi a casa tutte e quattro le competizioni disputate. Cambiano le interpreti ma l'Imoco si conferma nella leggenda, con un ciclo di successi che nessuna delle rivali, in Italia e ora anche in Europa, sta riuscendo a mettere in discussione. Ci ha provato il Vero Volley, alla sua prima finale nella massima competizione continentale, che però si arrende dopo le sconfitte in Supercoppa e Coppa Italia, mangiandosi le mani per non essere di fatto scesa in campo nel primo e nel terzo set, stravinti da Conegliano anche grazie ai molti errori gratuiti di Orro e compagne. Troppa grazia per una Imoco che non ha certo bisogno di aiuti da parte delle avversarie: subito in fuga sfruttando la ruggine del Vero Volley, ai box da oltre due settimane dopo la sconfitta in semifinale Scudetto, Conegliano ha però dovuto fare i conti con una Milano mai doma, capace di portare il match al tie break prima di piegarsi sotto i colpi di Plummer.

La statunitense si è presa la scena nel set decisivo, mentre dall'altra parte Egonu ha steccato nei momenti decisivi chiudendo con soli 19 punti, la metà rispetto alla sua media nelle precedenti finali europee. Isabelle Haak, top scorer con 22 punti, commenta così il successo delle Pantere: «Ci eravamo dette di rimanere compatte nei momenti difficili, ci siamo riuscite e sono molto orgogliosa della mia squadra».

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