La tappa più bella e più dura della Vuelta di Spagna, 23 per cento di mostruosa pendenza nell’ultimo chilometro: l’abruzzese Dario Cataldo ha scelto un simile palcoscenico per consacrarsi finalmente corridore di livello internazionale e anche un po’ per rialzare le quotazioni del depresso ciclismo azzurro.
Il bellissimo finale della quindicesima tappa, di una Vuelta che davvero sta regalando molte più emozioni del Giro e del Tour, consegna all’Italia un uomo in più per il futuro, e agli spagnoli il grandioso duello tra i loro leader più prestigiosi.
Il campione d'Italia della crono si è aggiudicato la Gijon-Valgrande Pajares Cuitu Negru ( km 183,5), tappa regina di questo Giro di Spagna. Il corridore abruzzese si è aggiudicato la tappa in perfetta solitudine, dopo una fuga a lunga gittata in compagnia di De Gent, giunto a 7’’.
Alle spalle, il grande show di Contador, che continua ad attaccare il leader Rodriguez come in tutte le altre occasioni di montagna, ma ancora più show è quello dello stesso Rodriguez, che difende con i denti la sua maglia di leader e addirittura va a conquistare il terzo posto, che gli vale altri 4’’ di abbuono, portando così a 26’’ il vantaggio in classifica generale. Per un Rodriguez di queste dimensioni, molto più di una seria ipoteca sul trionfo finale di domenica.
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