Da una parte Corona, che ha annunciato di riservare il resto delle rivelazioni a martedì, quando comparirà per la prima volta in tv da quando è scoppiata la bomba scommesse (Avanti Popolo, Rai 3, nell'immediato post Inghilterra-Italia, boom di ascolti garantito). Dall'altra gli inquirenti, che continuano a indagare, setacciando chat telefoniche e incrociando dati. Il timore è che le anticipazioni dell'agente fotografico abbiano danneggiato l'indagine. Nel mezzo i calciatori, quelli di cui sappiamo già tutto, per lo meno quello che ci hanno fatto sapere, e quelli che tremano, temendo prima o dopo di finire nelle sabbie mobili dell'inchiesta.
Sarebbero almeno 10, forse addirittura una cinquantina e ci sarebbero anche 3 presidenti, 5 società e alcuni procuratori, almeno a sentire Corona. Difficile stabilire il confine fra notizie vere e false, ma anche dalla Procura di Torino filtra che l'elenco è più lungo. Si andrebbe oltre ai nomi già conosciuti di Fagioli, Tonali e Zaniolo. Il quarto nome fatto da Corona, il romanista Zalewski, non risulta peraltro ancora indagato.
Fagioli ha ammesso di avere scommesso sul calcio, gli hanno sequestrato il telefono e da lì sarebbero spuntati gli altri nomi. Lo juventino starebbe anche collaborando attivamente. Il suo deferimento è scontato e così la sua squalifica, resta da capire quanto peserà l'autodenuncia e anche quanto dichiararsi ludopatici, varrà come attenuante. Oltre la patologia, che va ovviamente curata, potrebbe anche esserci la strategia. Tutti i giocatori coinvolti (anche per loro il deferimento non tarderà) hanno già assunto autorevoli squadre di avvocati, che hanno cominciato a fare il loro lavoro.
Zaniolo, a differenza di Fagioli, continua a ribadire di avere scommesso solo su giochi di carte e mai sul calcio, mentre Corona sostiene il contrario. Dal clan Tonali filtra addirittura che il centrocampista sarebbe già pronto a espiare parte della sua colpa, incontrando giovani tesserati FGCI per metterli in guardia dal demone del gioco.
«I calciatori devono fare attenzione agli sciacalli, devono sapere che ci sono professioni dove si diventa famosi andando a spiare...», avverte Spalletti. «Quando non riesci a conservare dei valori, dovresti almeno avere l'intelligenza di sfogare certe necessità in ambiti che non danneggino la tua professione», il saggio rimprovero del ct azzurro, ovviamente anche lui preoccupato che non sia finita qui.
Dopo il booster imposto all'inchiesta dalle anticipazioni di Corona («la mia fonte è lo zio di un calciatore dell'Inter di Mourinho», l'ultima versione) la Procura di Torino ha precisato che l'indagine è partita dalla DDA, nel 2022 su un presunto
giro di scommesse illegali che sarebbero state compiute attraverso piattaforme non autorizzate.Per i calciatori, però, la Procura ipotizza esclusivamente il reato di esercizio abusivo di attività di gioco o di scommessa.
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