Cristiano Ronaldo, chi se non lui? Il disoccupato più famoso del mondo mette la firma anche sui gol degli altri. Gli basta saltare davanti al portiere su un cross di Bruno Fernandes per risolvere una partita complicata senza nemmeno toccare il pallone. Magie di un fenomeno fuori categoria che sonnecchia per un tempo, poi gli basta fare aria a un pallone per lasciare immobile mezza difesa portoghese e festeggiare il gol che vale già la promozione e soprattutto evita lo scontro negli ottavi tra le due Seleçao, il Portogallo appunto e il Brasile. Basta un cross di Bruno Fernandes che passa sopra la testa di CR7 per punire l'Uruguay, proprio nell'unico momento in cui Godin abbandona Ronaldo.
È l'unico modo in cui si può sbloccare una partita rimasta a lungo in equilibrio tra i ricami portoghesi orchestrati da un grandissimo Bruno Fernandes (che chiude con una doppietta con il rigore del 2-0 a tempo scaduto) e la solidità uruguayana. Una partita che è molto più di una rivincita. Si riparte dalla vittoria uruguayana negli ottavi di Russia '18, dalla grande notte di quattro anni fa di Edinson Cavani, ormai l'ombra di quel grandissimo uomo-gol, che torna titolare al posto di Suarez ma ne eredita gli stessi toni spenti. D'altra è una sfida che in certi incroci sembra la fiera dell'antiquariato: se il Matador diventa il giocatore uruguayano con più presenze al Mondiale (17, superato Muslera), tra i rossoverdi c'è Pepe che sale sul podio come terzo giocatore di movimento più vecchio di tutti i Mondiali. E sull'altro fronte Godin e Cristiano Ronaldo ripropongono una classica sfida di tanti vecchi derby di Madrid. Il loro derby personale lo giocano invece, tra tante scintille, due stelle dell'Atletico come Gimenez e Joao Felix.
Sfida molto tirata, dunque, con l'Uruguay che subisce nella prima mezz'ora ma poi torna a mettere fuori il naso trovando l'occasione più importante del primo tempo: ci pensa Rodrigo Bentancur a strappare applausi con uno slalom fantastico alla mezz'ora finito però contro Diogo Costa in uscita. A fronte di tutto il possesso palla, il rischio più grosso lo corre proprio il portiere portoghese, mentre CR7 apre la serata con un numero da funambolo, sfoggiando un assist di spalla per William Carvalho che però spara alto.
Brilla Bentancur, ma non lo supportano abbastanza Vecino e soprattutto Valverde, meno ancora Cavani e Nunez, un altro che non riesce ad entrare in questo mondiale. Tanto è vero che mentre Cavani, Suarez (entrato al suo posto) e De Arrascaeta sprecano tre clamorose palle-pareggio, è l'altra punta di riserva Maxi Gomez a colpire un clamoroso palo (terzo in due partite per la Celeste) su cui si spengono le speranze dell'Uruguay che ora si gioca il Mondiale con l'indiavolato Ghana.
Resta solo il tempo per annotare l'ultima follia dei fischietti davanti al video, con il ridicolo signor Faghani che assegna un rigore al Portogallo perché Gimenez cadendo va a mettere la mano sul pallone.
Un arbitro che si è meritato la beffa dell'invasore con la fatidica bandiera arcobaleno, quella che la Fifa vede come il diavolo, lasciata proprio ai suoi piedi. E proprio un iraniano ha dovuto raccoglierla in mondovisione. Il gol più bello visto in Qatar...
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