Per la quindicesima volta (in due anni e poco più) senza Ronaldo, la Juventus gioca stasera a Crotone un match che non potrà non vincere. Perché la forza delle due squadre non è comunque nemmeno lontanamente equiparabile e pure perché non sembra proprio questa la prima occasione in cui, per dirla con Andrea Agnelli, «la dirigenza starà vicina a Pirlo nel suo cammino iniziale. Ho la sensazione che il mondo non veda l'ora di giudicare qualche nostro eventuale passo falso, ma lo juventino non ha paura nel sentirsi accerchiato: si trova quasi bene, in certi momenti».
Accerchiamento o no, ieri è andato in scena un poco più che ridicolo botta e risposta tra CR7 e il ministro dello sport Spadafora, seconda puntata di quanto già accaduto giovedì. Con un video su Instagram, il portoghese ha infatti voluto rassicurare il popolo bianconero («sto bene, spero di tornare presto a godermi la vita»), precisando di «non avere violato il protocollo», argomento che aveva appunto coinvolto lo stesso Spadafora. «Tutte bugie, dette principalmente da un signore italiano di cui non dirò il nome - ha aggiunto il cinque volte Pallone d'Oro -. Sono tornato dal Portogallo grazie al fatto che io e la mia squadra ci siamo assicurati di rispettare tutte le procedure, rientrando in Italia in aeroambulanza. E non ho avuto contatti con nessuno, nemmeno a Torino: la mia famiglia vive in un altro piano della casa». Fine della trasmissione? Macchè: «La notorietà e la bravura di certi calciatori non li autorizza a essere arroganti - ha insistito il ministro -, irrispettosi verso le istituzioni e a mentire. Anzi: più si è noti più si dovrebbe avvertire la responsabilità di pensare prima di parlare, oltre che dare il buon esempio. Non ho intenzione di proseguire all'infinito su questo tema: confermo quanto detto relativamente all'abbandono dell'hotel di alcuni giocatori della Juventus, basandomi tra l'altro sulle comunicazioni della società all'Asl di Torino. Non interverrò più sul tema e rinnovo gli auguri di pronta guarigione a tutti i positivi». Anche a Ronaldo, quindi. Il quale ieri si è goduto il sole di Torino e la piscina della sua villa ai piedi della collina, mentre Pirlo disegnava la squadra che oggi andrà a caccia dei tre punti: probabilmente assisteremo all'esordio di Chiesa in un tridente completato poi da Morata e Kulusevski, con Arthur e Bentancur in mezzo al campo, Cuadrado e Frabotta sugli esterni, Danilo, Bonucci e Demiral davanti (forse) a Buffon. Se così fosse, SuperGigi raccoglierebbe la presenza numero 650 in serie A e battezzerebbe' di persona la prima volta da juventino di Federico Chiesa, avendo all'attivo anche un'ottantina di partite con il Parma dove giocava Enrico, papà del suo attuale compagno di squadra.
Quanto al Crotone, ha finora imbarcato acqua come se nulla fosse. Tre partite e tre sconfitte, subendo dieci gol contro Genoa, Milan e Sassuolo: «Se guardo la formazione che potranno mettere in campo, c'è solo da sgranare gli occhi - il parere di Stroppa, oggi allenatore del Crotone e nel 2012, quando era alla guida del Pescara, vittima di un clamoroso 1-6 contro la Juve di Conte -.
Per provare a fare bella figura, dovremo giocare una partita perfetta». Difficilmente basterà, anche se non si sa mai. Per quel che vale, comunque, nelle quattordici partite giocate senza Ronaldo la Juve ha perso quattro volte, pareggiato una e vinto nove.
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