Fuori dallo stadio la contestazione di circa 500 ultrà nei confronti del presidente James Pallotta, dentro l’Olimpico la pioggia di fischi per lo scialbo pareggio con l’Atalanta che non permette di effettuare il controsorpasso in classifica ai danni della Lazio.
È un’altra domenica da dimenticare per la Roma che, nel giorno in cui la Curva Sud resta deserta perchè squalificata in seguito agli striscioni contro la madre di Ciro Esposito, non va oltre l’1-1 contro l’ex laziale Reja. L’ennesimo passo falso interno da parte della squadra di Rudi Garcia è salutato con sonori fischi dai circa 30 mila spettatori presenti sugli spalti dell’Olimpico. Non certo il pubblico delle grandi occasioni, anche perché privo dello zoccolo duro, quella Curva Sud chiusa dal giudice sportivo Tosel per le scritte offensive indirizzate alla signora Leardi.
Il divieto non ha impedito a circa 500 ultrà di manifestare all’esterno dello stadio contro la linea tracciata da Pallotta. Il gruppo, controllato dalle forze dell’ordine, si è radunato nella zona antistante gli ingressi della Curva intonando cori anti-napoletani e contro il presidente americano, raffigurato su uno striscione con sciarpetta al collo, pallone sotto al braccio e costume adamitico.
"Americà facce Tarzan" la scritta ironica associata all’immagine, mentre molto meno simpatico è stato lo striscione esplicito contro Pallotta, accompagnato dall’immagine di una testa di maiale e sotto la scritta "bla bla bla". Più criptica invece la scritta "Anche se sei l’unico rappresentante di una minoranza... la verità è la verità", probabilmente riferita al contenuto degli striscioni esposti in occasione di Roma-Napoli.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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