Dany Mota, poliglotta esperto di dribbling

Ne ha fatti quasi 500 in B: record. 5 lingue, leader a Monza, era il CR7 di Chiavari

Dany Mota, poliglotta esperto di dribbling

Lorenzo Pirola e Davide Frattesi, l'ultimo giorno di maggio, potrebbero trovarselo di fronte. E anche Davide Bettella e Andrea Colpani, a loro volta nel giro degli Azzurrini. I quattro cavalieri biancorossi, protagonisti della galoppata del Monza verso la A, ora un po' più a rischio dopo il ko col Venezia, agli eventuali quarti di finale degli Europei Under 21 rischierebbero di dover mettere il freno al Portogallo e a Dany Mota Carvalho. Uno con cui condividono i campi di allenamento di Monzello.

Mota Carvalho, del Monza di Brocchi, è una delle stelle più luminose. Quasi mezzo migliaio di dribbling ingaggiati (più del doppio di Boateng, l'altro attaccante che ha fatto meglio) che si è tradotto in 21 cartellini comminati agli avversari. Record assoluto in tutta la serie B. Numeri per le statistiche e numeri sul campo, che nella finestra invernale di mercato avevano attirato su di lui l'interesse dell'Atalanta. No, grazie, la risposta di un Monza convinto di andare in A. E che ora, con la pausa proprio delle Nazionali Under 21, prepara il rientro in campo venerdì 2 con l'Entella, squadra in cui Mota Carvalho è sbocciato guadagnandosi l'epiteto di CR7 di Chiavari. Una partita su cui c'è lo sguardo dei grandi. Perché di Chiavari era anche Domenico Garibaldi, padre del generale che fece l'Italia anche grazie al fedelissimo Felicione Di Stefano, bisnonno della saeta rubia Alfredo. Di Cavi, pochi metri più in là, sono gli antenati di Omar Sivori, che nel 1945 diverrà anche presidente della Viterbese. Giusto la squadra che l'8 maggio 2019 soffierà in recupero il primo trofeo dei Berlusconi monzesi, la Coppa Italia di C. Dany Mota, come viene abbreviato il suo nome completo elidendo il Carvalho, ha ben poco della quercia con cui quel cognome potrebbe essere tradotto. Il suo dribbling e la sua velocità hanno tutto fuorché la staticità, le sue radici sono nell'aria. E lui, nato in Lussemburgo da genitori portoghesi, si destreggia tra 5 lingue e le poesie preferisce scriverle con i piedi.

Vorrebbe giocare la Champions, con l'elevazione che ha potrebbe dire la sua anche a basket. Prima del Monza, Mota passa anche da Sassuolo e alla Juventus Under 23. Veste la maglia bianconera come Sivori, scovato nelle giovanili del River Plate dal Renato Cesarini che il 13 dicembre del '31 segnò nel finale il 2-2 di Italia-Ungheria, battezzando alla storia la zona Cesarini. Cesarini diverrà anche direttore delle giovanili del Pordenone, squadra che nel mercato invernale ha regalato al Monza il colpo più importante degli scambi di B, Davide Diaw.

Soffiato, guarda un po', proprio allo scadere di sessione da Adriano Galliani alla Spal. Oggi Diaw contende il ruolo a Mota Carvalho, anche se è più corretto dire che l'ex Pordenone è stato dirottato sull'altra fascia dall'imprescindibilità del portoghese.

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