Dea "sgonfiata", Isaksen rilancia la Lazio da Champions

Atalanta al terzo ko di fila: nel 2025 zero vittorie in casa. E il Bologna può sorpassarlo

Dea "sgonfiata", Isaksen rilancia la Lazio da Champions
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Continua il tabù Gewiss Stadium per la Dea. L'Atalanta non sa più vincere in casa e rischia ora di gettare alle ortiche la qualificazione alla Champions proprio sul più bello. L'ultima vittoria dei nerazzurri in casa, infatti, risale allo scorso 22 dicembre, quando la truppa di Gasperini superò per 3-2 l'Empoli. Da allora 3 sconfitte e 4 pareggi interni che hanno, notevolmente, rallentato i bergamaschi. Tanto che si può iniziare a parlare di crollo verticale, almeno tra le mura amiche. Gasp alla vigilia della sfida contro la Lazio aveva rispedito al mittente questa definizione, anche se il girone di ritorno dei nerazzurri non è in linea con le aspettative. Appena 16 punti in 12 gare che si sommano alle cocenti delusioni nelle coppe contro Bruges in Champions e Bologna in Coppa Italia. Gasperini, però, respinge al mittente le insinuazioni di un calo successivo all'annuncio del tecnico a febbraio di non voler rinnovare il contratto: «Una stupidità. Abbiamo poi vinto 5-0 a Empoli e 4-0 sul campo della Juve. Quello è un tentativo di cercare alibi». La sensazione è qualcosa si sia inceppato in casa atalantina proprio sul più bello, anche se l'arrivo della Dea tra le prime quattro resta possibile a patto di cambiare registro. Quello che sembra aver fatto ieri la Lazio che sbanca Bergamo con merito grazie alle mosse di Baroni che indovina i cambi e porta a casa tre punti pesantissimi grazie al gol di Isaksen (foto), il cui ingresso dopo l'intervallo ha fatto la differenza. Un gol propiziato dall'inserimento di Dele-Bashiru che ha sfruttato l'ennesima incertezza difensiva dei bergamaschi, castigati al primo errore come a Firenze. Ingenuità quelle di Hien che stanno costando care e che fanno da contraltare a un attacco sempre più sterile (a secco in ben 5 delle ultime 7 giornate).

D'altronde che tutto l'universo atalantino sia in confusione lo testimonia il pastrocchio relativo al cambio di Lookman: al suo posto sarebbe dovuto uscire Ederson, ma sul tabellone delle sostituzioni è stato digitato il numero sbagliato. Errori che rischiano di costare cari nella volata Champions.

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