Tre vittorie consecutive nel 2021, con 12 gol segnati e appena 2 subiti, e un messaggio a tutta la Serie A: la Dea è definitivamente tornata ed è pronta per un girone di ritorno da assoluta protagonista. E, sarà un caso, ma il ritorno della vera Atalanta coincide con il ritorno del vero Ilicic, quel giocatore meraviglioso che, finalmente, si è lasciato alle spalle il periodo oscuro, con 5 assist e due gol nelle ultime cinque, compreso quello bellissimo di ieri. Contro il Benevento lo sloveno ha rubato la scena, mostrando i colpi di un talento unico. Quando gioca così, la domanda che ci si pone è sempre la solita: chissà dove sarebbe arrivato se fosse esploso qualche anno prima.
Ma è tutta la Dea che gira a meraviglia, anche senza il Papu, che non gioca dal 16 dicembre e difficilmente indosserà ancora la maglia nerazzurra. Gasperini, nel post partita, è tornato sull'origine della frattura: «È stata una scelta dettata dal fatto che avevo bisogno di provare un altro tipo di squadra. Stavamo soffrendo e in quel momento Gomez non si adattava. Il mio era sempre ed esclusivamente un motivo tecnico, vedevo che il centrocampo soffriva molto e ho fatto una scelta - ha concluso - L'abbiamo fatto anche in passato, solo che stavolta la decisione non è stata accettata».
Ma ora le cose vanno alla grande, soprattutto grazie ai gol di Zapata e Muriel. Il primo ha colpito la 29ª squadra in Serie A su 31 affrontate (gli mancano Spezia e Livorno), mentre il secondo, ancora da subentrato, ha regalato un'altra perla, mettendola all'incrocio da fuori area. «È importante aver ritrovato fiducia, le nostre consapevolezze e l'entusiasmo di giocare in maniera corale» il commento di un soddisfatto Gasp, che si gode questa Dea tornata bella e che, in prospettiva, lo può diventare ancora di più: rispetto ad una anno fa, infatti, ha più punti (3) e più gol segnati (2), quando alla fine furono ben 98.
Una squadra di un'altra categoria rispetto al Benevento che, a parte i primi venti minuti della ripresa, ha sofferto la maggior qualità nerazzurra, senza riuscire a contenerla, cosa che, tra le mura amiche, gli era riuscita contro Lazio e Juventus. Uno stop che era pronosticabile alla vigilia, ma c'è da registrare un passivo pesante che, senza gli interventi di Montipò, sarebbe potuto essere peggiore.
«La squadra ha dato tutto, hanno pesato le assenze. Ma rimango felice della prestazione», l'analisi di Pippo Inzaghi, che vede comunque il bicchiere mezzo pieno e, al netto di questa brusca frenata, sa che la salvezza è un obiettivo più che raggiungibile.
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