Il derby d'Italia ora diventa una questione di assenti

Inzaghi favorito (senza Calha), Motta (senza Bremer) col peso del flop Stoccarda

Il derby d'Italia ora diventa una questione di assenti
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Proviamo a guardarla dall'altra parte del binocolo, perché per una volta Inter-Juve potrebbe essere decisa più da chi non ci sarà che da chi invece giocherà. Inzaghi favorito, ha messo in fila 5 vittorie dopo la sconfitta nel derby e perciò non è solo questione di morale. Eppure la partita è sempre un'altra storia, così come senza Calhanoglu è un'altra Inter, e si vede tutte le volte che capita. Per Acerbi gioca De Vrij, cambia poco. Carlos Augusto (il più grave di tutti, torna fra un mese) è solo un cambio in meno.

Thiago sta peggio, e non solo perché contro lo Stoccarda ha appena scoperto quanto rumore facciano le sconfitte della Juventus, soprattutto se non la prendi proprio mai. Lui conta i tanti assenti e perciò spera che siano i presenti a fare la differenza, ma un altro Bremer non ce l'ha. Sarà dura farne a meno per tutta la stagione, questo è il vero problema della Juve. Perché per Nico gioca Conceicao e c'è Weah pronto a dargli il cambio, staffetta fra figli d'arte. Per Koopmeiners gioca l'altro junior Thuram. Non è in mezzo al campo il problema bianconero. Manca anche Douglas Luiz, non può ancora essere un rimpianto, forse lo è solo averlo comprato, ma anche lì è ancora troppo presto per l'ultima parola.

Calhanoglu o Bremer, chi peserà di più nel derby d'Italia degli assenti? Inzaghi in quel ruolo ha provato due volte Barella, ha recuperato il vice naturale Asllani, ma sembra deciso a fare giocare Zielinski, rimettendo l'azzurro sulle sue zolle preferite: Barella non è play come Calhanoglu e Frattesi non è mezzala come Barella, un doppio salto all'indietro. Thiago ha un buco enorme in difesa ed è corto in attacco: l'importante è che a Vlahovic non venga mai il raffreddore. E del resto è stata una scelta condivisa (Thiago dixit), quella di avere solo l'infortunato Milik come alternativa al bomber serbo.

Poteva essere l'anno che tornava buono Kean, ma in estate si è preferito venderlo e così l'attaccante cresciuto in casa è andato a Firenze, dove ha ritrovato anche l'azzurro, ribadendo che la questione centravanti a Torino come a Milano è sempre e solo per stranieri, e qui anche il ct di turno avrebbe di che aggiungere. Buon per Spalletti che ci siano l'Atalanta e Gasperini, prima con Scamacca e ora con Retegui, perché dal derby d'Italia (3 convocati a testa contro Belgio e Israele) la pesca è buona solo per le altre zone del campo.

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