Caro diario, quella che doveva essere la giornata delle donne, e delle medaglie delle donne, si è trasformata nella giornata delle occasioni perdute e come hanno mestamente sottolineato Andrea e Max, gli addetti stampa della federazione quando alle 11 di sera sono rientrati al villaggio per la solita cena in mensa, «questa sarà una giornata che peserà sul bilancio finale del nostro medagliere». Già, perché fra superG nello sci alpino, 1500 metri nello short track e infine mass start di biathlon, c'erano ben otto azzurre da podio. Le aspettative erano alte, ma alla fine nessuna ha potuto davvero gioire. Per Dorothea Wierer e Lisa Vittozzi, quella di ieri era l'ultima possibilità di prendersi una medaglia individuale.
Ce l'avevano in mano a pochi chilometri dalla fine, prima dell'ultimo poligono, prima di quell'errore, l'unico della loro serata, che le ha costrette al giro di penalità, una dietro l'altra, a pattinare e spingere rimuginando su quel tiro andato di poco fuori bersaglio. Lisa sarà quarta, Dorothea sesta. Dalla neve al ghiaccio, Arianna Fontana anche nei 1500 è andata in finale (mancata invece da Martina Valcepina) mostrando grande sicurezza, ma lì, dopo aver preso in mano la gara con i suoi scatti imperiosi e la sua capacità di infilarsi in mezzo alle rivali senza fare danni, all'improvviso ha ceduto, rassegnandosi poi a guardare le altre lottare per le medaglie.
Molte ore prima si era consumato il superG dell'incredibile Ledecka, nel quale una dopo l'altra le italiane si erano dovute arrendere ad una classifica che non era quella sperata. Quinta, sesta, undicesima, dodicesima piazzamenti inutili all'Olimpiade, ma anche lì, sotto il bel sole di Jeongseon, Schnarf, Brignone, Goggia e Fanchini sono state dignitose nella sconfitta e brave a voltare subito pagina.
Perché la loro Olimpiade non è ancora finita, mancano la discesa e la combinata, così come non è finita per le biathlete che potranno rifarsi in staffetta e per Arianna e Martina che torneranno ad allenarsi fra poche ore. Caro diario, sai perché lo sport è meraviglioso? Perché finché ci credi e finché ci provi ti dà sempre un'altra chance.
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