Djokovic e il suo sindacato dichiarano guerra al tennis

La Ptpa fondata dal serbo porta in tribunale i vertici del movimento: Atp, Wta, Itf e Itia

Djokovic e il suo sindacato dichiarano guerra al tennis
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Un duro attacco. La Professional Tennis Players' Association, fondata da Novak Djokovic e Vasek Pospisil, ha annunciato di aver attivato una serie di azioni legati contro l'asset governativo del tennis mondiale, ovvero Atp, Wta, Itf e Itia. Un comunicato incisivo in cui si mette in evidenza il disagio e le difficoltà dei tennisti, poco rispettati nel proprio ruolo: «Dopo anni di sforzi in buona fede per riformare il tennis professionistico, la Professional Tennis Players Association (Ptpa) ha intrapreso una serie di azioni legali negli Stati Uniti, nel Regno Unito e nell'Unione Europea contro gli organi di governo dello sport: Atp, Wta, Itf e Itia. Le cause legali espongono abusi sistemici, pratiche anti-competitive e un palese disprezzo per il benessere dei giocatori che persistono da decenni», si legge nel comunicato.

Per il direttore esecutivo della Ptpa, Ahmad Nassar: «Il tennis è distrutto». Una ventina di giocatori si è fatta promotrice di ciò. Tra loro anche l'australiano Nick Kyrgios, la francese Varvara Gracheva e l'americano Reilly Opelka si sono uniti al procedimento avviato negli Stati Uniti, mentre il francese Corentin Moutet e il giapponese Taro Daniel si sono aggregati nel Regno Unito. In merito alla questione antidoping, dopo i casi di Jannik Sinner e di Iga Swiatek, nella nota si parla di «Sospensioni sulla base di prove inconsistenti o inventate».

Puntuale la risposta dell'Atp: «Premi in denaro e contributi al fondo pensione dei giocatori aumentati vertiginosamente.

La Ptpa ha sempre scelto la divisione e la distrazione, attraverso la disinformazione, rispetto al progresso. Riteniamo che il caso sia del tutto privo di fondamento e difenderemo vigorosamente la nostra posizione».

Appuntamento in tribunale.

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