E anche i molluschi sabotano i Giochi

Troppe cozze, a rischio il campo gara canoa. Niente pubblico ma al calcio sì

E anche i molluschi sabotano i Giochi

Prima della pandemia, per far fronte alla carenza di alberghi, gli organizzatori delle Olimpiadi di Tokyo avevano già prenotato una ventina di navi da crociera - veri e propri hotel galleggianti - attraccate al largo della capitale e al porto di Yokohama. A due giorni dall'inizio, di quelle prenotazioni non c'è più traccia e gli hotel sono quasi deserti. I Giochi Olimpici cominceranno per la prima volta nella storia con una cerimonia inaugurale senza pubblico sugli spalti e continueranno nel silenzio assordante, senza bandiere né tifosi. E se di solito in queste occasioni, con l'avvicinarsi del grande evento, gli sponsor si leccano i baffi a suon di spot, stavolta stanno scappando ancor prima dell'accensione del braciere olimpico. I primi obiettori di coscienza sono stati niente meno che quelli della Toyota, celebre casa automobilistica giapponese, svincolatasi dagli spot in patria sul tema olimpico con una significativa spiegazione: «Non c'è il favore del pubblico e non vogliamo essere associati a un evento potenzialmente negativo».

Tra le molteplici follie a cinque cerchi, c'è la discrepanza di trattamento riservata in Giappone ai campionati di calcio e baseball (aperti a un numero ristretto di persone) rispetto ai Giochi, vietati agli stessi giapponesi, proprio coloro che sono stati costretti a sobbarcarsi costi extra per il rinvio di un anno di un evento già di per sé costosissimo. Non è un caso che l'indice di gradimento continui ad andare giù in picchiata e negli ultimi giorni si siano messe di mezzo anche le ostriche, attaccandosi ai galleggianti frangiflutti della Sea Forest Waterway, sede delle gare di canoa e di canottaggio. Rimuoverne ben 14 tonnellate è costato 1,28 milioni di dollari e non c'era alternativa visto che sotto il peso imponente dei molluschi le boe avevano cominciato già a sparire lentamente sott'acqua. In compenso però saranno Olimpiadi sostenibili, con le medaglie ricavate da vecchi dispositivi elettronici, come smartphone e computer, e i letti del Villaggio olimpico fatti di cartone, definiti «anti sesso» e subito diventati un fake tant'è vero che il ginnasta irlandese, Rhys McClenaghan, in un video diventato virale, ne ha dimostrato l'enorme resistenza saltandoci sopra.

Sempre che, come ricordato dal cestista australiano Andrew Bogut, vengano distribuiti i preservativi al Villaggio. A Rio 2016 furono smistati 450mila profilattici, una media di 42 pezzi per ogni atleta. Stavolta sembra ci si fermerà a 150mila.

Senza dimenticare che nelle linee guida diffuse dagli organizzatori, a chi parteciperà alle competizioni viene raccomandato di «evitare ogni forma di contatto fisico non necessario». Sembra una follia, ma in questi Giochi è normale amministrazione.

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