Adesso è ufficiale: si scrive Maldini, si legge Nazionale. Ora si può dire perché siamo al terzo esponente della famosa e gloriosa schiatta calcistica Maldini convocato in azzurro dal ct Spalletti per i prossimi due impegni di Nations league contro Belgio e Israele. A proposito: non sarebbe male, anzi sarebbe molto suggestivo se il debutto nel club Italia di Daniel dovesse arrivare proprio lunedì 14 ottobre a Udine, sede designata di Italia-Israele. Spiegazione molto semplice: perché nel gennaio del 1985, toccó a Paolo Maldini debuttare in serie A nel Milan di Liedholm a 17 anni appena, segnale pubblico e solenne di un talento precisissimo. Corsi e ricorsi storici.
Daniel Maldini, figlio secondogenito di Paolo, nipote di Cesare - oh come sarebbe fiero dopo averlo avuto in braccio da neonato - che in una nazionale dal discutibile rendimento visse la stessa emozione 61 anni prima, gioca da tre-quartista, viene dalla scuola Milan ma dall'estate scorsa veste la maglia del Monza dove si è messo in luce nella precedente stagione (Palladino il tecnico). Al Monza è tornato, Nesta gli ha conferito un ruolo di protagonista assoluto e il giovanotto ha ricompensato la fiducia con un paio di imprese balistiche, l'ultima a Firenze sotto gli occhi del ct che ha deciso perciò di convocarlo in azzurro. Paolo che ha vinto e stravinto tutto con il Milan in Nazionale si ritirò il 18 giugno del 2002, dopo la dolorosa eliminazione al mondiale Giappone-Corea (ct Trapattoni). È probabile che al figlio Daniel tocchi l'onore di vincere magari subito un trofeo con la Nations league.
I 23 convocati di Spalletti per le gare con Belgio (a Roma il 10) e Israele: portieri Di Gregorio, Donnarumma, Vicario;
difensori Bastoni, Bellanova, Buongiorno, Calafiori, Cambiaso, Di Lorenzo, Dimarco, Gabbia, Okoli, Udogie; centrocampisti Fagioli, Frattesi, Pellegrini, Pisilli, Ricci, Tonali; attaccanti Kean, Maldini, Raspadori, Retegui.
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