Quando inizia un nuovo anno ci si trova sempre a riavvolgere, come fosse un vecchio VHS, quello appena concluso: emozioni, errori, vittorie, sconfitte. Alla fine si tirano le somme, per essere poi pronti ad affrontare le sfide che verranno. Insomma, Anno nuovo, vita nuova, o meglio Anno nuovo, addio errori vecchi. Una riflessione utile anche per le nostre big: capire gli sbagli del 2018 per non ripeterli. E tutti, chi più e chi meno, di errori ne hanno fatti.
Pure la Juve, che in Italia è pressoché immacolata, in Europa ha qualcosina da farsi perdonare. Le sconfitte con United e Young Boys sono lezioni da tenere sempre a mente: in Champions non ti puoi permettere di abbassare la concentrazione se vuoi alzare la Coppa. In campionato non c'è molto da dire: la vita vecchia va alla grande.
Il Napoli deve invece lavorare sul piano psicologico. Non si spiegano, infatti, certi blackout, come la famosa sconfitta di Firenze o quella con la Samp. E non si spiegano nemmeno gli 0 a 0 con Chievo e Stella Rossa, quest'ultimo letale in Champions. Nel 2019 però il trend deve cambiare, anche in Europa League, una competizione da non sottovalutare, come successo un anno fa con Sarri quando il Lipsia eliminò gli azzurri. Non sia mai che la cura possa essere la conquista di un trofeo
Per l'Inter è stato un 2018 di grande crescita, ma con qualche pesante errore, come la crisi di inizio anno, che ha ridimensionato la squadra di Spalletti, fin lì in lotta per i primissimi posti, oppure le tante gare in cui ha creato senza però portare a casa i tre punti (Sassuolo, Parma, PSV). Se l'obiettivo nerazzurro è tornare finalmente competitivi, certe partite non si potranno più fallire. Altro errore da matita rossa i non riscatti di Rafinha e Cancelo Meglio riflettere bene quando si discuterà del futuro di Politano, Keita e Vrsaljko.
Non mancano errori nemmeno sull'altra sponda del naviglio, ancor più gravi dal momento che il Milan non è riuscito a raggiungere l'obiettivo del ritorno in Champions. La campagna acquisti si è rivelata una delusione totale e perciò il prossimo mercato estivo non si può sbagliare. Ma prima c'è di mezzo il girone di ritorno, nel quale la squadra di Gattuso dovrà cambiare rotta rispetto al 2018, che l'ha vista protagonista di prestazioni da dimenticare (Benevento, Olympiacos), subendo tanti, troppi gol. Nella corsa al quarto posto c'è anche la Roma, che ha avuto un 2018 dalle due facce: bene i primi sei mesi, preoccupanti gli altri sei. Troppi su e giù per gli uomini di Di Francesco, incapaci di ritrovare continuità nei risultati. Servirebbe l'apporto delle punte, ma ultimamente i gol di Dzeko e Schick sono merce rara.
Infine il problema dell'Olimpico, che la Roma non riesce a trasformare in fortino: 8 le sconfitte nel 2018 in tutte le competizioni.Ma ora il 2018 è storia e, facendo tesoro di tutto ciò che ha lasciato, ogni squadra ha l'opportunità di evitare gli errori del passato. Tanto poi ci risentiremo fra un anno, quando sarà il VHS del 2019 da riavvolgere
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