Firenze, bimba di sei mesi paga il biglietto per entrare allo stadio

Lo sfogo della mamma: ''È vergognoso, i bambini a quell'età non dovrebbero pagare. Una volta non era così''

Firenze, bimba di sei mesi paga il biglietto per entrare allo stadio

La passione per il calcio ha un prezzo a qualsiasi età. A Firenze una bimba di sei mesi ha pagato il biglietto di un euro per entrare allo stadio Artemio Franchi e assistere alla partita di Coppa Italia Fiorentina-Atalanta.

La fede viola è un sentimento viscerale da tramandare ai figli, sin dalla tenera età. A pensarla così c'è anche Giorgia Pacciani, che insieme al compagno aveva deciso di portare la loro bimba di sei mesi allo stadio per il match di Coppa Italia contro l'Atalanta. Arrivati agli ingressi, l'incredibile sorpresa, la piccola deve pagare un euro per accedere al Franchi, nonostante per ovvi motivi di età non occupi un posto a sedere. Una cifra sì irrisoria, ma che non placa la rabbia della mamma Giorgia, che ha deciso raccontare l'episodio in una mail inviata al quotidiano La Nazione: ''Siamo super tifosi e appassionati della Fiorentina, abbonati in curva Fiesole da sempre. Abbiamo fatto i biglietti e quando abbiamo chiesto se la piccola entrava gratis, ci è stato detto che avremmo dovuto fare il biglietto anche per lei, pagandolo un euro''.

''È una cosa vergognosa e ridicola – prosegue la mamma – che una bambina di sei mesi debba pagare per un posto che non occupa. Noi l’abbiamo portata perché ci piacerebbe far nascere la passione anche a lei, ma in questo modo la passione ci passa anche a noi''. ''Una volta non era così. Mio babbo e mia mamma, anche loro tifosissimi della Fiorentina, mi portavano a vedere la nostra squadra fin da piccola. Fino a sei anni si entrava senza biglietto e senza pagare. Credo che oggi potrebbero almeno distinguere tra neonati e non e non, invece, prevedere un biglietto unico per gli under 14. Diciamo che sotto i due anni, anche se capisco sia necessario emettere il biglietto, i bambini non dovrebbero pagare''. Nonostante tutto riporterà la piccola allo stadio: ''La passione per la Viola ce l’abbiamo nel sangue e la nostra bimba si è divertita tanto. E non è neanche l’unica neonata a frequentare le curve. Per i tifosi, andare con i figli, anche piccoli, allo stadio è una gioia''.

La normativa di riferimento non ammette di fatto eccezioni, secondo il decreto Pisanu del 2005: ''Ogni persona all’interno dello stadio deve avere un biglietto e dunque per gli under 14 viene predisposto un titolo omaggio al minimo costo''. Esiste però una legge successiva del 2007 che impone di garantire biglietti gratuiti per under 14 per un numero di manifestazioni non inferiori al 50 per cento di quelle organizzate nell’anno. Sul caso è intervenuto Vincenzo Donvito, presidente di Aduc, l’Associazione per i diritti degli utenti e consumatori: ''Il punto è che non esiste una legge che obbliga a far entrare gratuitamente i bambini allo stadio o ad altre manifestazioni sportive. Di solito, peraltro, stadi e impianti sportivi non sono strutture pubbliche, ma private''.

Un vuoto legislativo dunque ma anche numerose deroghe previste caso per caso:''Esistono sì, regole specifiche – aggiunge Donvito – ma sono contenute nei regolamenti di ogni singolo stadio. Per evitare amare sorprese, prima di portare i bambini alla partita o ad una manifestazione sportiva, il suggerimento è quello di informarsi se i minori e i neonati pagano o meno''.

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