Focolaio Genoa, sfida col Toro rinviata

Anche Destro positivo. Il sospetto sul protocollo non rispettato in ritiro

Focolaio Genoa, sfida col Toro rinviata

Poche storie: c'è in atto un focolaio nello spogliatoio del Genoa. Ieri, alla lista già lunga dei contagiati (15 tra calciatori e staff medico), si è aggiunto Mattia Destro mentre un altro componente del team, il capitano Mimmo Criscito, nelle ultime ore ha cominciato ad accusare qualche sintomo. Di qui la decisione della Lega di serie A di rinviare alla prima data utile (facile da individuare con le due squadre senza coppe) la sfida Genoa-Torino prevista per domani. Decisione adottata all'unanimità dal consiglio direttivo con il consenso di Maurizio Casasco, presidente della federazione medici sportivi, arricchita da una postilla decisiva: la formula decisa dall'Uefa (si gioca con 13 calciatori disponibili di cui un portiere) sarà replicata anche dal calcio italiano e il numero utile sarà calcolato sulla lista dei tesserati che hanno il numero di maglia della prima squadra. Senza quest'ultimo requisito, è prevista la perdita della partita a tavolino. Consiglio per gli acquisti: sarà bene conservare una rosa di prima squadra larga. Nel caso infine, tra il gruppo squadra, si verifichino più di 10 contagi nell'arco di una settimana, allora, e soltanto allora, il club può chiedere e ottenere il rinvio. Si tratta quindi di una sorta di jolly, tipo giochi senza frontiere, che può essere giocato una sola volta durante tutta la stagione.

Il Genoa, per estrema sintesi, dopo la sosta per le nazionali, non avrà una seconda chance a disposizione. «È stata una bella soluzione che consente di salvaguardare prima la salute e poi il calcio» l'opinione di Paolo Dal Pino, presidente della Lega di serie A capace di sciogliere il nodo. Urbano Cairo ha salutato il provvedimento con un solo rilievo, fondatissimo: «Io sono spettatore, l'importante è decidere una regola che d'ora in poi valga per tutti. La Lega poteva e doveva pensarci prima». Gabriele Gravina ha benedetto l'editto che gli consente di restare sulla scia dell'Uefa e di rammendare lo sbrego regolamentare.

Piuttosto il dibattito si è sviluppato intorno alle dimensioni del focolaio genoano. Il numero dei contagiati è spropositato. Sgombrato il terreno dal sospetto di un errore del laboratorio, è rimasto in piedi quello riferito ai protocolli non osservati in modo rigoroso presso il centro sportivo di allenamento di Pegli. Semplice ipotesi, niente di più. Dal fronte Napoli, nel frattempo, si attendono con la stessa ansia l'esito dei tamponi effettuati ieri e ripetuti nella giornata di sabato, a 24 ore dalla sfida con la Juve, altro evento sotto stretta osservazione. Che col Covid-19 ci sia poco da giocare, lo dimostra anche l'altra notizia della giornata e cioè l'apertura di un fascicolo conoscitivo (senza ipotesi di reato né indagati) riferito ad Aurelio De Laurentiis, accusato da un esposto Codacons, «di aver partecipato ai lavori dell'assemblea dei presidente di serie A con sintomi riconducibili al virus».

Il fascicolo è stato aperto dalla sezione della procura della Repubblica di Milano coordinata dal pm Tiziana Siciliano. Aggiornamento questione fondi: il termine per la presentazione delle proposte è stato spostato da oggi a domenica.

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