Il Milan chiude il mesto anno calcistico 2024 con un mesto e insignificante pareggio. Felice la sua partenza dai blocchi, con il gol di Reijnders, le proteste per un rigore reclamato a viva voce da Fonseca poi espulso, prima della replica convincente della Roma incarnata dal destro chirurgico di Dybala che resiste fino alla fine e nella ripresa procura qualche spunto interessante ai suoi che chiudono comandando il gioco. Morata non punge, nemmeno Abraham entrato poi a metà ripresa e così nonostante il ritorno di Bennacer dopo 4 mesi, il pareggio condanna ancora una volta i rossoneri che restano sempre più lontani dalla zona Champions senza riuscire ad approfittare del pari di Juve, Lazio e Fiorentina. La Roma sembra aver cambiato format anche fuori casa, con questo pareggio meritato e luccicante visti i precedenti in materia.
Il clima dell'accoglienza di San Siro a Fonseca e al Milan non è dei migliori. Dapprima le voci sempre più insistenti su un possibile esonero, anche in caso di risultato favorevole, del tecnico portoghese per contrasti con il management rossonero, poi la contestazione della curva nei confronti di Gerry Cardinale che rende più ostile la serata del Milan. Eppure la partenza del Milan non sembra risentirne a tal punto che Jimenez comincia a seminare un paio di birilli e a guadagnare una punizione dal limite (con giallo a Konè). È il prologo al gol che nasce sulla solita intesa magica tra Fofana e Reijnders: il francese promuove l'azione con lancio a Morata e poi va a rifinire per l'olandese che chiude a colpo sicuro in rete (nono sigillo). Proprio Morata ha la palletta (su blitz di Jimenez) per trovare il raddoppio, occasione sprecata che apre alla risposta della Roma già vicina al gol con il palo scheggiato da Dovbyk. Tutto merito di Dybala, nell'occasione lasciato solo nel cuore dell'area (Terracciano non lo tallona), che può chiudere di destro dopo il tocco di Dovbyk. San Siro diventa una bolgia sul finire della frazione quando c'è lo sgambetto di Pisilli su Reijnders in piena area: proteste a non finire, il più agitato è Fonseca espulso dall'arbitro Fabbri («figlio di...» la frase urlata dal tecnico al suo indirizzo uscendo dal campo) che non riceve alcun aiuto dalla regia di Lissone (varista Di Paolo). La ripresa promette altre emozioni con la parata di Maignan sulla puntura di Dovbik prima di consegnare al Milan e in particolare all'arrivo di Bennacer il comando del gioco con un paio di sassate dalla distanza (dell'algerino e di Chukwueze) deviate in angolo da Svilar. Proprio il nigeriano, al culmine dell'ultimo affondo, accusa un insulto muscolare e deve farsi da parte (al suo posto Abraham) dopo una prova di buon livello. Dopo l'intervallo Ranieri corre ai ripari con due sostituzioni strategiche (fuori gli ammoniti Hommels e Konè, dentro Celik e Pellegrini) e ne ricava un paio di spunti favorevoli, il più concreto di Pisilli che ignora Dybala e tenta la conclusione personale, imprecisa e lenta.
La traversa scheggiata da Shomurodov nel finale, da punizione, dopo deviazione decisiva di Maignan, è conseguenza di un fuorigioco segnalato in tempo. La Roma chiude con uno slancio offensivo mai visto nel tentativo di forzare il blocco difensivo rossonero, messo alla prova. La cura Ranieri è qui, sotto gli occhi di tutti.
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