
È la quarta delle 9 partite che l'Inter gioca in 27 giorni, la più difficile, in casa del Bayern Monaco. Atto primo dei quarti di Champions League. Le assenze dei tedeschi, 7 giocatori, non proprio bruscolini, ne smussano un po' l'apice, ma resta la più attesa. Tornare a casa con un risultato positivo, sposterebbe sul piatto nerazzurro la bilancia del pronostico. E per una volta, lasciamo stare fatturati e monte ingaggi, ché se dipendesse solo da quelli le partite non servirebbe giocarle, nemmeno in Italia.
Dumfries è il vero rimpianto di Inzaghi, anche se il tecnico sottolinea con rammarico che «avremo appena 16 giocatori di movimento, ma si parla soltanto delle assenze del Bayern». Musiala l'assente più importante di Vincent Kompany, giovane allenatore belga, al primo anno in Baviera, al comando in campionato (+6 sul Leverkusen) ma fuori dalla coppa nazionale (eliminato agli ottavi, proprio dal Leverkusen). Per Musiala, gioca il 35enne Muller, cui il club non ha rinnoverà il contratto, fra le proteste e la delusione dei tifosi. Difesa falcidiata dagl'infortuni, cominciando da Neuer, ma Goretzka in mezzo al campo e Kane in attacco sono recuperati (34 gol in 39 partite in stagione, per il centravanti dell'Inghilterra).
Le critiche post Parma hanno lasciato il segno, ma di più ha di certo fatto l'occasione mancata e i due punti non conquistati. «L'unico cambio per scelta è stato Asllani, lo dico adesso così chi deve capire può capire. Poi ovviamente dovevamo vincere e lo sappiamo bene, c'è grande delusione da parte di tutti». E così nella formazione anti-Bayern Inzaghi alza un po' di mistero su Dimarco. «Al momento è più no che sì, vedremo. I cambi di Parma sono stati obbligati e non scritti a tavolino o inventati. Si è detto e scritto di tutto, ma ho voluto che fosse così. Bastava che Farris dicesse che erano stati obbligati e tutto finiva lì, invece ho voluto vedere cosa succedeva: il solito film, già visto tante volte».
Al Napoli e al campionato, Inzaghi e l'Inter torneranno a pensare da domani. «Avremo un paio di giorni per preparare la partita col Cagliari, ma all'Inter è giusto che sia così. Da quattro anni a questa parte non si è mai scelto nulla. Si è sempre pensato a rimanere dentro, abbiamo vinto 6 titoli che potevano essere 8. Sono orgoglioso di quanto fatto».
I numeri dicono che il Bayern, per lo meno al completo, segna molto più dell'Inter: 117 gol in stagione (contro 93) di cui 28 in Champions, dove l'Inter è andata a segno solo 15 volte (giocando in verità 2 partite in meno).
Inzaghi può però calare sul tavolo della sfida la tenuta della sua difesa, fin qui in Europa battuta solo 2 volte: dal Leverkusen a tempo scaduto, nel girone, e dal Feyenoord, su ininfluente rigore negli ottavi. In porta c'è ovviamente Sommer, che prima di arrivare all'Inter fece mezza stagione proprio nel Bayern, per sostituire Neuer, infortunato allora come adesso.
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