È finita l'emergenza, almeno per ora, almeno per oggi, l'Italia del pedale torna in zona rosa, con due ragazzi fenomenali: Filippo Ganna e Edoardo Affini.
È un'Italia che va, e di fretta. Che sfreccia con le sue facce tricolori. Ti aspettavi l'exploit di Ganna ed eccoci con il coetaneo mantovano che si piazza appena dietro. Che SuperPippo potesse regalarci una nuova giornata di gloria era quasi scritto, ma che ci potessimo addirittura trovare due corridori ai primi due posti no, questo non era assolutamente prevedibile, nonostante il ragazzo mantovano che da quest'anno corre per la Jumbo Visma di Primoz Roglic non si possa proprio considerare un Carneade in materia.
Nella crono di Ganna vince Ganna, che viaggia nelle vie del centro a quasi 59 orari, come già nello scorso ottobre a Palermo, con lo stesso risultato: quarta vittoria su quattro prove contro il tempo disputate nella corsa rosa e prima maglia di leader. Chapeau!
A togliersi il cappello per davvero è però il compagno di Nazionale Edoardo Affini, il primo degli umani, anche lui è da applausi, perché corre la sua miglior crono al Giro che fa grande l'Italia. Primo e secondo, e poi Moscon nei dieci e altri quattro italiani nei venti. Insomma, per un ciclismo italiano che sta cambiando pelle e che sembrava un po' con le gomme sgonfie, non si poteva sperare in un avvio più dolce.
«Volevo questo successo dice a caldo il campione del mondo della specialità con la sua bella maglia rosa sulle spalle -. Ho vinto più di testa che di tecnica. Il pubblico è stato una sorpresa, lo scorso ottobre a Milano c'era il deserto, qui in certi tratti la gente mi ha dato ancora più spinta».
Troppa grazia in questo Giro che vive a pieni polmoni il suo Ganna-day. Ma alle spalle di SuperPippo e Affini, c'è una classifica che guarda avanti e si rivolge a chi questo Giro lo vuole vincere. Qualcosa si muove già nella crono, dove a portarsi avanti con il lavoro ci sono due compagni di squadra: Almeida, già noto lo scorso anno sulle strade del Giro per aver vestito per un paio di settimane la maglia rosa, e l'attesissimo Remco Evenepoel, il baby talento del ciclismo mondiale, che con i suoi 21 anni è uno degli osservati speciali.
Il ragazzo, al rientro alle corse dopo la frattura al bacino rimediato ad agosto al Lombardia, si presenta alla sua prima corsa della stagione tirato a lucido e in meno di nove chilometri lascia a mezzo minuto la nobile concorrenza, dai convalescenti Bernal e Nibali, fino ai più in condizione Simon Yates, Hindley e Landa. Dal confronto con il tempo ne escono rinfrancati il russo Vlasov oltre ad un bimbo norvegese di nome Foss.Dopo la partenza a razzo di Ganna e Affini, oggi spazio agli uomini jet: il Giro è dei giovani e va veloce.
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