Gasp, lo scudetto "impossibile" prima dell'addio all'Atalanta

Le parole di Gian Piero Gasperini segnano la fine di una storia d'amore durata nove anni e che poteva eguagliare il record di longevita sulla stessa panchina italiana appartenente a Giovanni Trapattoni con la Juventus

Gasp, lo scudetto "impossibile" prima dell'addio all'Atalanta
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«C'eun inizio e una fine, vedremo a fine anno se andare a scadenza o interrompere il rapporto, sicuramente non ci saranno ulteriori rinnovi». Le parole di Gian Piero Gasperini segnano la fine di una storia d'amore durata nove anni e che poteva eguagliare il record di longevita sulla stessa panchina italiana appartenente a Giovanni Trapattoni con la Juventus (1976-1986). La sensazione, infatti, e che qualcosa si sia guastato negli ultimi mesi tra Gasp e i Percassi. A partire dal mancato rinnovo post trionfo di Dublino.

Quell'Europa League alzata al cielo avrebbe meritato un rinnovo profondo (2027 o 2028) con l'allestimento di una squadra che potesse lottare per la vittoria del Tricolore.

Questo il sogno del condottiero di Grugliasco: «Scudetto? Dobbiamo credere nell'impossibile, solo se ci credi veramente puoi farcela. Dopo l'Europa League avevo in mente solo quello, era l'unica cosa che può dare una vera gioia al popolo bergamasco».

Motivo per cui, ancor prima del caso Lookman (ora rientrato con una sorta di tregua tra le parti), c'erano state delle frizioni sulle mosse di mercato invernali. Gasp voleva un centrocampista di livello per far rifiatare gli spremuti De Roon ed Ederson e soprattutto un goleador. Daniel Maldini, tra l'altro subito infortunatosi, non era sufficiente per alzare l'asticella nella volata contro Napoli e Inter. L'ennesimo infortunio di Scamacca poi ha acuito il problematica offensiva.

Adesso c'eun terzo posto da blindare a partire da oggi al Castellani di Empoli, provando eventualmente ad approfittare di eventuali défaillance di chi precede la Dea in classifica.

In fondo sognare non costa nulla e il tricolore sarebbe il piubello dei modi per dirsi addio dopo 9 anni stellari. Con qualche big del Nord (Juve e Milan) che inizia a prendere appunti sulle mosse di Gasperini.

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