Gigi e Gigio, il maestro e l'allievo di nuovo insieme in azzurro. Protagonisti, nell'epoca della comunicazione sui social, di un «duello» a colpi di risposte sui quesiti posti dai tifosi. Il passaggio di testimone in campo era già avvenuto poco prima dell'avvento di Roberto Mancini come ct. Ora che Buffon sarà capodelegazione della Nazionale, Donnarumma potrà ancora contare fuori dal rettangolo di gioco sul suo ex collega e mentore.
«Non è stato difficile smettere, vedo i portieri tuffarsi e non ho alcuna intenzione di tornare in campo con loro», ha detto sorridendo l'ex portiere di Juventus e Parma campione del Mondo 2006 con gli azzurri di Lippi. Donnarumma, che ha alzato il trofeo europeo per nazioni 15 anni dopo, ha ammesso: «Siamo felici di riavere Gigi con noi, sarà molto dura battere il suo record di presenze in Nazionale (176 contro le attuali 54 dell'ex milanista, ndr) ma ci proverò».
La sfida più divertente è stata sulle formazioni iniziali delle loro finali vinte. E a prevalere è stato l'estremo difensore del Psg che su Italia-Francia di Berlino non ha sbagliato un nome, mentre Buffon su Italia-Inghilterra del 2021 si è dimenticato i nomi di Emerson e Insigne. E sugli attaccanti che più li hanno messi in difficoltà nessun dubbio. «Vieri e Mancini, mi hanno trafitto più volte», così Gigi. «Le mie bestie nere sono Cristiano Ronaldo e il mio compagno di Nazionale Immobile», la pronta risposta di Gigio.
Ora la gara con la Macedonia, la prima di Spalletti in panchina, che evoca tristi ricordi.
«C'è un po' di voglia di rivalsa perché ci hanno eliminato dai playoff per il Mondiale, anche se adesso conta solo il presente», così i due. Nella sfida precedente a Skopje (2016) c'era Gigi in porta e Gigio in panchina. Sperano che vada come allora...
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