L'Uefa ha paura dei lupi. Se sono grigi allora scatta la caccia o rappresaglia, dunque due giornate di squalifica a Demiral, il difensore turco colpevole di avere festeggiato i due gol all'Austria unendo il dito medio al pollice, simbolo identificativo del movimento ultra nazionalista turco, segno che non è vietato in Germania come invece in Austria. Demiral non giocherà contro l'Olanda e nel caso di vittoria della nazionale di Montella, dovrà saltare anche la semifinale ma, sempre in caso di successo turco, non la finale. È il verdetto ipocrita del governo di Nyon capace di farsi riconoscere sempre ma a targhe alterne. Infatti le «mani pericolose» di Demiral sono punite con la squalifica, quelle volgari di Bellingham meritano trentamila euro di multa e un turno di sospensione però da scontare nel caso di nuova manifestazione scorretta dell'inglese. Sfottere gli avversari portando le mani verso il basso ventre a significare un atto sessuale ha una rilevanza inferiore al gesto del turco che può eccitare (!?) i tifosi e, comunque, va considerato come un «atto» politico. Propaganda ideologica invece concessa a Mbappé e ai suoi sodali sul tema delle elezioni presidenziali di Francia. Per l'Uefa esistono diversi marchesi del Grillo ai quali è consentita la facoltà di parola e di azione negata ad altri. Il gesto di Demiral è rischioso nel contesto calcistico seppure significativo di un patriottismo esasperato, come lo stesso calciatore ha spiegato. Il caso è diventato politico, il presidente Erdogan ha criticato la decisione dell'Uefa: «La Germania ha l'aquila sulle maglie, la Francia un gallo e allora? Domani sarò in tribuna, cercheremo di vincere e basta».
Il ministero degli Esteri tedesco ha convocato l'ambasciatore turco, la ministra degli Interni ha chiesto all'Uefa di punire la nazionale turca. Il governo di Ankara ha convocato l'ambasciatore tedesco definendo la decisione Uefa «xenofoba». Per la cronaca, nel 2032 l'europeo si giocherà in Turchia (e in Italia). Attenti al lupo.
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