Dal gollonzo al carattere che porta al Mondiale

C'è vita in azzurro: quella che permette di ribellarsi alla figuraccia di un gol subito per una distrazione colossale che avrebbe mandato al tappeto chiunque ma non gli azzurri

Dal gollonzo al carattere che porta al Mondiale
00:00 00:00

Dal gollonzo a un'impresa sfiorata. Dalla depressione acuta a un'accennata fiducia nel futuro. Fa tutto l'Italia. Subisce il più incredibile dei gol della sua storia, va sotto 3-0 in casa della Germania e poi rischia di ribaltarla con Luciano Spalletti che all'intervallo rimedia alle sue scelte iniziali. Dai ravvedimenti del Ct nasce la ripresa che ha restituito una Nazionale viva nel nome di Moise Kean. Una reazione da Mondiale. Un'Italia che rimonta tre gol alla Germania, arrivando anche a recriminare per un rigore tolto dal Var, deve avere per forza qualcosa dentro. Significa che c'è vita in azzurro: quella che permette di ribellarsi alla figuraccia di un gol subito per una distrazione colossale che avrebbe mandato al tappeto chiunque ma non gli azzurri. Un gruppo consapevole dei propri limiti, ma che ha voglia di Nazionale. Alle parate di Donnarumma, comunque primo responsabile sul gol assurdo da calcio d'angolo, al centrocampo moderno incarnato da Barella e Tonali, si aggiunge ora un potenziale terminale di dimensione internazionale: il Kean esaltante nella ripresa con due gol. L'Italia esce dalla Nations League che resta solo una versione lusso delle amichevoli, ma il vero obiettivo è tornare a giocare la Coppa del mondo americana. La rincorsa parte a giugno e sulla strada ci sarà la Norvegia del bambinone Erling Haaland. Rispetto, ma non paura. Nelle due partite con la Germania l'Italia ha giocato un tempo, il primo a San Siro, il secondo ieri: il salto di qualità è nel trovare continuità all'interno della stessa partita. Dortmund poteva riportare indietro al disastro Europeo di Berlino contro la Svizzera. Invece dalle ceneri del primo tempo è rinata una squadra che non deve vincere il Mondiale, ma partecipare. Non possiamo fallire l'appuntamento per la terza volta di fila. Anche perché oggi sogna di qualificarsi addirittura la Nuova Caledonia.

È il momento della presa di coscienza di un movimento che non può più pensare di prescindere dalla Nazionale, interessato solo a stadi e sponsor dalle scommesse. A Gabriele Gravina con i club non servono cene o visite. Fatti non parole.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica