Gp d'Austria: Alonso quinto dietro a Mercedes e Williams

A Zwelteg le Mercedes non fanno prigionieri. Rosberg primo, consolida la leadership nel mondiale, secondo Hamilton, terzo Bottas. Ferrari ancora in ombra: discreto quinto posto per Alonso, decimo Raikkonen

Alonso, al termine del Gp, si complimenta con Rosberg
Alonso, al termine del Gp, si complimenta con Rosberg

Griglia di partenza: Dopo undici anni si torna a correre il GP d'Austria nel circuito di Zeltweg, il più corto del Mondiale. La vera notizia, però, riguarda la prima fila della griglia di partenza, occupata interamente dalle Williams dopo sette gare di monopolio Mercedes. Massa conquista la pole, Bottas si accontenta della seconda posizione dopo aver dominato per lunghi tratti le qualifiche. Una piccola rivincita personale per l'ex-Ferrarista, che pregusta una gara da protagonista, nonostante il passo di gara delle Mercedes sia superiore rispetto a quello delle Williams. Alonso chiude quarto, davanti a Ricciardo, Magnussen e Kvyat. Raikkonen soltanto ottavo, a oltre due secondi da Massa. Sorprende la quinta fila di Hamilton, che con il suo nono tempo fa compagnia ad Hulkenberg. Delusione per l'ex-iridato Vettel, dodicesimo davanti a Button.

La Gara: Alla partenza Massa scatta benissimo, mentre Bottas ha qualche difficoltà in più a mantenere la seconda posizione. Rosberg lo aggredisce alla prima curva, ma il Finlandese risponde prontamente, tenendo a bada il leader provvisorio del mondiale. Allo start, però, è Hamilton a dare spettacolo, portandosi subito alle spalle del compagno di squadra e sopravanzando Alonso, partito in quarta posizione. Problemi per Vettel, costretto a perdere un giro per un problema alla trasmissione. Il Tedesco riesce a ripartire, sebbene la gara sia già compromessa, ma sarà costretto ad arrendersi alla trentaseiesima tornata. Questo terzo ritiro è lo specchio di una stagione partita col piede sbagliato, in cui la sfortuna sembra essersi accanita, dopo anni di buona sorte, contro il quattro volte iridato.

Per una decina di giri la gara non riserva sorprese, finché non comincia la girandola dei pit-stop. Il primo a fermarsi è Rosberg, seguito da Massa e Alonso. Hamilton ne approfitta per guadagnare qualcosa in pista, e infatti si lancia all'inseguimento di Bottas. Al diciannovesimo giro l'unico a non aver effettuato la sosta è il messicano Perez, che adotta una strategia completamente differente e si trova a sorpresa in testa al gruppo, dopo esser scattato dalla sedicesima posizione. il ventiseiesimo giro risulta fatale a Kvyat: il Russo esce di pista con un pneumatico distrutto. Le Ferrari arrancano, con Alonso che cerca di rimanere dietro il quartetto di testa e Raikkonen che nelle retrovie, giocandosi il decimo posto con Ricciardo. Nel corso del 39° giro Hamilton è il primo 'big' a rientrare ai box; Rosberg lo segue due giri dopo. Il Tedesco mantiene la posizione sul compagno di squadra, che a sua volta riesce a passare Bottas, fermatosi alla quarantaduesima tornata.

A questo punto Alonso si trova da solo al comando della gara, ma è solo un'illusione. Al 47° giro si ferma anche lui, lasciando la prima posizione alle Mercedes, che sembrano lanciate verso un nuovo trionfo. Dopo 56 giri in pista si ferma anche Perez, che rientra in ottava posizione. Intanto Alonso prova ad insidiare Massa, rosicchiandogli qualche decimo giro dopo giro. Rosberg e Hamilton, rispettivamente primo e secondo, gestiscono la posizione senza forzare troppo le vetture. Vergne si ritira a dieci giri dalla fine, a causa di un problema all'impianto frenante: sarà il terzo è ultimo ritiro della gara. Nel finale si accende la lotta tra Perez e Magnussen, con il Messicano che riesce a passare il pilota della McLaren sfruttando un'indecisione alla curva 1: concluderà in sesta posizione, al di là di qualsiasi aspettativa.

Le Mercedes fanno registrare l'ennesima doppietta, scacciando i fantasmi del Canada, mentre Bottas conquista il suo primo podio in carriera. Quarto Massa, tutto sommato soddisfatto, quinto il ferrarista Alonso. A seguire Perez, Magnussen, Ricciardo, Hulkenberg e Raikkonen, che ottiene un prezioso punto mondiale. Anche stavolta le Ferrari hanno dimostrato i limiti che accompagnano la scuderia di Maranello sin dalla gara d'esordio.

Alonso ha fatto il possibile per non sfigurare, ma non è riuscito a contrastare lo strapotere Mercedes, che quest'anno fa davvero sul serio. Quinta doppietta su otto gare e vittoria mancata soltanto a Montreal: in questa stagione il titolo sarà un affare di famiglia.

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