«Sono scosso, è stato il rischio più grande della mia carriera - ha commentato a caldo Valentino Rossi -. «Il santo dei motociclisti ha fatto veramente un grande lavoro». Valentino Rossi ha riassunto così il terrore del 9° giro quando Morbidelli ha provato a superare all'esterno Zarco, il quale si è allargato, ma nella frenata si sono agganciati e la Yamaha insieme alla Ducati hanno sfiorato Rossi a oltre 300km orari.
Il volto segnato del Dottore ai box è il ritratto di chi ha visto la morte in faccia. «Devo dire che è stata tosta, sono un po' scosso, anche ripartire per la seconda gara è stata dura», racconta Valentino (5° al traguardo). «Stavo percorrendo quel tornantino insieme a Vinales, quando alla curva 3 ho visto un'ombra arrivare: pensavo fosse l'elicottero da sopra, invece sono arrivati due proiettili: ho visto bene la Ducati di Zarco, mentre la moto di Morbidelli non l'ho neanche vista, l'ho vista dopo nelle immagini. È stata una cosa molto pericolosa». E nei giorni scorsi si è parlato molto delle insidie del Red Bull Ring e ieri si è assistito a due bruttissimi incidenti: dopo quello tra Hafizh Syahrin e Enea Bastianini in Moto2, mentre in MotoGP il duello tra Zarco e Morbidelli ha visto il francese agganciare la Yamaha dell'italiano dando vita ad una carambola spaventosa, che poteva finire in tragedia.
Ma Rossi non pensa al circuito, bensì al collega francese e la condanna è netta. «Va bene essere aggressivi, ma mi sembra che si stia perdendo un po' il rispetto degli avversari fin dalla moto3. Il nostro è uno sport pericoloso, è fondamentale avere rispetto per chi corre in pista con te. E lui non è nuovo a queste cose». Domenica scorsa Zarco a Brno aveva centrato Pol Espargaro, infilandosi in un varco impossibile. «Bisogna stare attenti perché possiamo farci male. La Direzione Gara deve fare qualcosa di serio a Zarco, perché anche nell'ultima gara a Brno ha steso Pol Espargaró, anche se poteva evitare l'incidente. Anche qui a Spielberg dalle immagini sembra che l'abbia fatto apposta anche se lui dice il contrario, ha danneggiato Morbidelli per non farsi superare. Dobbiamo capire che le nostre moto, a queste velocità, sono dei proiettili. Secondo me stiamo andando un po' oltre». Parole dure arrivano anche da Morbidelli dopo la Tac che ha escluso lesioni per Franco, che è stato comunque tenuto in osservazione in ospedale: «È un mezzo assassino». Sulla dinamica dell'incidente, precisa «frenare in questo modo a 300 all'ora vuol dire avere poco amore per se stessi e per quelli con cui stai correndo.
È stato davvero pericoloso per me, lui, per Rossi e Vinales che erano lì davanti mentre facevano una curva veramente lenta si sono visti arrivare in faccia una moto a 280 all'ora».La condanna arriva anche dagli altri colleghi, come il tweet di Pedrosa «Zarco è sempre nel mezzo ogni volta che c'è un incidente controverso. Contento per Vinales e Valentino, oggi rinati!».
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