Gravina apre alla A: più peso in consiglio

Proposta Figc: la quota passerà dal 12 al 20%. Lunedì un tavolo con Casini e Abodi

Gravina apre alla A: più peso in consiglio
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Se insegui la pace, minaccia la guerra. Il vecchio schema politico-militare sembra diventato la chiave di lettura dell'ultimo contenzioso in atto tra il governo federale di Gabriele Gravina e la lega serie A che rivendica un maggiore peso politico sulla spinta dell'emendamento Mulé che dev'essere trasformato in legge dopo il voto in Senato. Ieri l'assemblea dei club riunita a Milano (assente il presidente del Toro Cairo) ha votato all'unanimità di impugnare la delibera adottata dal consiglio federale di procedere alle prossime elezioni del 4 novembre con il vecchio sistema elettorale. Nel frattempo Gravina ha convocato un tavolo per lunedì invitando oltre che Casini, presidente della Lega di serie A anche il ministro Abodi, e in via informale ha fatto arrivare la sua proposta, praticabile con le attuali regole statutarie. Ora il calcio professionistico (serie A 12%, serie B 5%, Lega Pro 17%) conta per il 34%. Casini, in conferenza stampa, ha annunciato: «Chiederò di passare al 50%». Gravina è disponibile, lasciando inalterato il 34% complessivo, a far salire la A dall'attuale 12% al 20% facendo guadagnare così 2 consiglieri federali in più (da 3 a 5): è l'unica strada praticabile grazie alla norma transitoria prevista dalle carte federali. E in questo caso a dimagrire sarebbe la Lega Pro che può opporsi ma senza effetto pratico poiché il provvedimento può egualmente essere approvato con i 2/3 dei voti.

Nel dibattito a Milano seguito al voto sull'impugnazione della delibera federale (atto formale) è emersa una posizione prudente di una parte dell'assemblea (guidata dal presidente interista Marotta) disposta ad accogliere l'offerta di Gravina come primo risultato in attesa - a emendamento trasformato in legge - di ulteriori passi avanti. Occhi quindi puntati sul vertice di lunedì prossimo a Roma (non ci saranno né Marotta né Lotito) con Abodi che viene considerato dalla Lega di serie A come una sorta di garante di fatto approvando l'invasione della politica nello sport e nel calcio.

L'esito di questo incontro sarà sottoposto al vaglio di una nuova assemblea (da remoto) della A che sarà convocata venerdì prossimo in vista del consiglio federale fissato per lunedì 29 luglio, chiamato a decidere sulla materia. Nel frattempo anche la Lega di B ha convocato d'urgenza per domani l'assemblea dei suoi club in modo da replicare lo stesso provvedimento della A preparandosi così al vertice romano di lunedì.

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