Hamsik salva il Napoli nell'inferno di Istanbul ma non blinda l'Europa

Il capitano risponde al rigore di Quaresma. Beffa evitata, squadra di Sarri sempre prima

Hamsik salva il Napoli  nell'inferno di Istanbul ma non blinda l'Europa

Dominare gli avversari sia nella prima che nella seconda sfida e uscire dal campo con un solo punto all'attivo, per altro riacciuffato ieri sui titoli di coda grazie a una perla di capitan Hamsik. Il pari con il quale la truppa di Sarri esce dall'infuocata Vodafone Arena ha il retrogusto amaro di un'occasione persa. Un altro errore difensivo (il tocco di mano forse più ingenuo che involontario di Maksimovic in area che provoca il rigore trasformato da Quaresma) dopo quelli della sfida dello scorso 19 ottobre stava per costar caro contro un Besiktas, apparsa squadra sicuramente inferiore rispetto a quella azzurra, ma abile a sfruttare tutto ciò che il Napoli le ha concesso.

E a Istanbul emerge ancora il vero limite della squadra partenopea: grande fraseggio, pallino del gioco in mano per quasi tutto il match, possesso incontrastato della sfera fino alla trequarti, ma poca convinzione negli ultimi sedici metri oltre a qualche sbavatura di troppo in fase difensiva. Dopo un inizio scoppiettante, il cammino europeo è diventato così impervio ora che la classifica si è pericolosamente accorciata, ed è chiaro che i prossimi appuntamenti (il 23 novembre al San Paolo contro la Dinamo Kiev e soprattutto il 6 dicembre a Lisbona contro il Benfica) saranno da non fallire per non rischiare di gettare al vento una qualificazione alla portata della squadra di Sarri.

Ritrovare Gabbiadini non è servito per sfondare il muro dei turchi (un solo tiro pericoloso sventato bene da Fabri), inserire Mertens in corso d'opera non si è rivelata una mossa felice visto che il belga ha fallito l'approccio al match, facendo poco e sbagliando molto. E l'Insigne spronato dal «perdono» di Sarri dopo i malumori di Torino ha mostrato segnali di crescita, ma ancora una volta non ha trovato il gol (vedi l'ultima azione della partita, con disappunto di Sarri comunque soddisfatto della prova del gruppo). Lo scoppiettante finale di gara ha poi evidenziato che Diawara può diventare l'elemento chiave del nuovo corso: netto il divario tecnico e fisico con Jorginho che sta rendendo meno, risultando spesso incapace sia di impostare che di difendere. Il guineiano ha servito Hamsik per il gol del pareggio e ha arpionato un pericoloso pallone in area nel finale, evitando il peggio.

Il Napoli ha ancora una volta dato tutto, cercando di giocare al calcio nonostante un Besiktas molto attento e prudente (Gunes aveva avvertito alla vigilia di temere la velocità degli avversari) creando almeno otto occasioni pericolose, ma non riuscendo a essere incisivo. Nelle ultime due partite (Juventus e Besiktas) gli azzurri hanno dimostrato di essere in crescita dopo un ottobre nero. Peccato che manchi sempre il guizzo nella trequarti avversaria, complice l'assenza ormai atavica di un centravanti di ruolo, lusso che non ci si può permettere quando si affrontano due competizioni importanti nelle quali si vuole essere protagonisti.

Il Besiktas non perde in casa da febbraio e ieri ha addirittura rischiato il colpo grosso. Due le conclusioni in totale della truppa di Gunes, entrambe regalate da svarioni difensivi napoletani (la goffa repinta di Koulibaly che ha concesso un palo esterno ad Hutchinson oltre al già citato fallo di mano di Maksimovic, «sulla trasformazione del rigore di Quaresma sono arrivato un po' in ritardo», così il portiere Reina).

Fortunatamente Hamsik, capitano e bandiera del Napoli al 4° gol stagionale e 15° in campo europeo, si è inventato una prodezza che potrebbe aver salvato l'Europa degli azzurri. «Un punto d'oro, era importante non perdere, l'abbiamo ripresa con orgoglio», così l'eroe della serata. Meno bella per un tifoso napoletano ferito a un gluteo da una coltellata in metropolitana.

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