Harakiri del Giappone. L'Italvolley tutto cuore lo ribalta con il muro

Come "Italia-Germania 4-3" di calcio. Annullati 4 match point e sotto due a zero. Gioia Michieletto: "Si vive per queste sfide"

Harakiri del Giappone. L'Italvolley tutto cuore lo ribalta con il muro
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Parigi - «È stata una delle partite più belle e più toste della mia vita. Mi sento orgoglioso di averla giocata. Si vive per queste sfide». Alessandro Michieletto, il top scorer di innumerevoli storie, sfodera il sorriso di chi si sente sollevato. E forse più forte. L'Italia della pallavolo ne esce più grande. Ci voleva una sorta di magia per farla risollevare e acchiappare la semifinale che a Tokyo era sfuggita. Sempre un Giappone di mezzo. Allora l'Argentina rispedì i nostri nelle retrovia della classifica. Questa volta il Giappone ha fatto soffrire questa Italia di gigantoni, quasi l'ha affogata, ma i nostri hanno saputo tenere la testa fuori anche quando gli avversari, che rimbalzavano e giocavano come fossero quelli dei cartoni animati, sono arrivati ad un passo dal chiudere il conto: avanti due set a zero, si sono fatti annullare quattro match point.

Se fosse stata almeno una semifinale avremmo rispolverato l'epica dell'Italia-Germania calcistica, targata Mexico '70. Perché davvero una partita così si prende tutto il cuore e batticuore. La gente del volley ha sofferto e goduto, gridato e tremato per quattro set ed un tiebreak. I giapponesi sembravano muri umani nei primi due parziali. Un folletto chiamato Yamamoto, il libero di ruolo, era il radar della squadra, intercettava tutto al limite del non umano: eppure anche lui era fatto di carne ed ossa. I giapponesi erano esplosivi, una macchina da guerra. Gli azzurri alternavano momenti di buon gioco ad errori da far venire i nervi a tutti e a Fefe' De Giorgi, il ct loro che invece manteneva serafico, invidiabile, atteggiamento . «Perché? Se mi arrabbiassi giocherebbero meglio? No. Mi arrabbio quando sono in allenamento. Invece abbiamo dimostrato che questa squadra è un gruppo compatto ed ha capacità di reazione».

Il Giappone è diretto da un ct francese, passato per l'Italia quando ha allenato a Cuneo: conosce nostri pregi e difetti. La sua nazionale fa scuola nel mondo per la fase difensiva, ma stavolta ha abbagliato l'Italia e gli italiani. Il primo set ha fatto intuire i problemi: Italia che serve male e difende peggio. Finisce 25- 20 per gli altri. Riscatto nel secondo? Ishikawa rischia di diventare in incubo. I nostri Russo e Romanò tirano fuori qualche artiglio ma non basta: 25-23. Roba da grattarsi la crapa. Però a questo punto il gruppo De Giorgi ritrova i suoi valori: soffre nel terzo set (27-25), rischia di buttare tutto nel quarto (26-24) proprio nel rush finale. Diventa un testa a testa. Balaso, il libero, si inventa una rovesciata calcistica che metterebbe al silenzio perfino Mourinho. Il tie break è tutto in affannoso recupero finché Michieletto mette il punto (10-10)che suona la riscossa. E vittoria fu (17-15): l'ultimo muro chiama il boato di esaltazione. «Questa è una partita che non sai mai se rigiocherai», dice il nostro. «Anche no» replica De Giorgi. «Salvo non finisca sempre così».

Meglio concentrarsi sulla semifinale. Toccherà la Francia. Sarà altra epica. Invece le ragazze se la vedranno stasera con la Serbia. A Tokyo fu la Serbia a mandarle a casa. E sempre nell'incrocio dei quarti. Chissà che la magia non funzioni ancora.

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