"I maschi senza mondiale un aiuto la prima volta, ma che dispiacere il bis"

L'azzurra alla vigilia della Svezia: "Nel 2019 il flop degli uomini permise di farci conoscere"

"I maschi senza mondiale un aiuto la prima volta, ma che dispiacere il bis"
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Lisa Boattin corre veloce sulla sua fascia sinistra, a ventisei anni ma già col piglio della veterana. Dentro e fuori dal campo, con la maglia della Juventus e con quella della Nazionale, che grazie al suo assist al bacio per Girelli si è presa i primi tre punti del Mondiale. Aspettando la Svezia, domani alle 9.30, in una notte neozelandese che per Lisa si annuncia davvero speciale: dall'altra parte, avversaria per una sera, ci sarà Linda Sembrant, che da compagna di squadra è diventata anche compagna di vita dell'azzurra.

Esordio da titolare al Mondiale, assist e tre punti.

«Giocare dal primo minuto in un Mondiale è stata un'emozione fortissima, me ne sono resa conto mentre suonava l'inno di Mameli prima del match. Contro l'Argentina era fondamentale iniziare con una vittoria, perché all'Europeo abbiamo capito quanto sia importante cominciare col piede giusto. Questi tre punti meritati ci daranno motivazioni ancora maggiori e più consapevolezza per affrontare le prossime partite».

Ora la Svezia, una delle pretendenti al successo finale.

«Sulla carta partiamo sfavorite, contro una squadra che negli ultimi anni è sempre stata tra le migliori al mondo. Questo Mondiale, però, ci sta dimostrando che tutto è possibile: le Filippine, ad esempio, hanno battuto la Nuova Zelanda, l'Inghilterra ha faticato e la Svezia ha dovuto sudare contro il Sudafrica, a dimostrazione di quanto sia equilibrato il nostro girone. Rispettiamo le avversarie ma siamo pronte a giocarci le nostre carte, anche grazie a quel pizzico di serenità in più che ci portiamo in dote dopo la vittoria con l'Argentina. Il nostro obiettivo è superare il girone, per farlo dovremo dare il massimo anche contro un grande avversario».

Con la Svezia sarà una sfida in famiglia con Linda Sembrant.

«Sicuramente sarà un'occasione speciale per noi: è la prima volta che giochiamo contro, è molto tempo che siamo lontane e che non ci vediamo e quindi è normale che sarà una grande emozione trovarci di fronte prima della partita. Al tempo stesso, dovremo essere brave a separare la sfera privata da quella professionale: giochiamo Italia-Svezia, dopo il fischio d'inizio non si guarda più in faccia a nessuno. Linda è avvisata (ride, ndr.)».

Con il coming out di Jankto il tema omosessualità nel calcio è tornato centrale.

«Tempo fa ho detto che la situazione cambierà veramente quando stare insieme a una persona dello stesso sesso non verrà percepita come una cosa nuova, o diversa. Tuttavia, visto che questo cambiamento culturale è ancora lontano, ben venga che si lancino questi messaggi, preziosi per aiutare tante altre persone che non hanno il coraggio di farlo e che si sentono sbagliate. Jankto è da apprezzare per quello che ha fatto, anche perché il calcio maschile è un mondo in cui il tema dell'omosessualità è ancora più sensibile rispetto a quello femminile. I ragazzi hanno una visibilità e una risonanza molto superiore alla nostra, quindi è importante che chi può dare un esempio positivo lo faccia, anche e soprattutto su un argomento così importante».

Per le ragazze due Mondiali di fila, mentre i maschi sono rimasti a casa.

«Nel 2019, quando i nostri risultati ci hanno aperto tante porte e ci hanno permesso di farci conoscere da tutta Italia, la mancata qualificazione della nazionale maschile forse ci ha aiutato a generare interesse e entusiasmo intorno a noi. Ora, però, penso che i due percorsi vadano separati: sono italiana, tifo la Nazionale e quando i ragazzi non sono riusciti a qualificarsi all'ultimo Mondiale mi è dispiaciuto moltissimo. È giusto che adesso noi donne pensiamo alla nostra crescita, senza confronti e paragoni. Ci siamo qualificate al secondo Mondiale di fila dopo vent'anni di assenza: un traguardo storico, a maggior ragione se consideriamo che l'abbiamo centrato subito dopo la delusione dell'Europeo, quando sono piovute tante critiche che però fanno parte del gioco e in ogni caso testimoniano che il movimento sta crescendo.

Tanta gente che era salita sul carro è scesa altrettanto velocemente, ma il calcio è anche questo. Ora siamo al Mondiale: siamo un bel gruppo, stiamo bene insieme e vogliamo qualificarci agli ottavi. E cantare ancora Notti Magiche».

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