Terra di maestrale, bottarga e olimpionici. È Oristano, baciata dal mare e dalla più alta percentuale di atleti - nel rapporto con la popolazione tra i 15 e i 50 anni delle italiche province - che andranno a Parigi. Tra Is Arenas e Bosa hanno imparato a dare del tu alla lingua che si parla oltre le Bocche di Bonifacio e lo dimostra il raffronto tra i qualificati alle Olimpiadi e coloro che in una singola provincia sono nati o hanno avuto residenza nei primi 6 anni di vita. A prendersi la briga di scartabellare e fare le proporzioni è stata la società Pts, anni di lavoro gomito a gomito con Coni e federazioni sportive. L'intera provincia di Oristano dà residenza a 150mila anime. Tra Barona e Lorenteggio, Municipio 6 di Milano, ce ne sono altrettante. Solo che non ci sono Lorenzo Patta (già oro nella 4x100 di Tokyo, in foto), il canottiere Stefano Oppo (bronzo in Giappone nel due di coppia leggeri) e il debuttante Stefano Massidda, ai Giochi impegnato nel sollevamento pesi. A loro si aggiunge Alessia Orro, la pallavolista che i cinque cerchi se li è tatuati poco sopra il gomito, dopo l'esperienza nipponica. Un piccolo regno di Sardegna, insomma, che traina la spedizione dell'Italia tutta e il suo record di 403 qualificati. Certo, volendo sezionare per Regioni, è la Lombardia a issarsi in vetta alla classifica, con 70 pass per Parigi. Poi Lazio con 43 e Toscana con 38, con la Sardegna che nella sua totalità ha imbarcato 7 atleti.
In ogni caso, a Oristano nessuno impedisce di brindare a filu 'e ferru il proprio primato di culla olimpica, sorta di piccola Uruguay del calcio o Slovenia del ciclismo.
E incubatrice di un sogno che in un altro sardo d'origine nutre speranze: con Patta, il meneghino di Tempio Pausania Filippo Tortu cerca un bis nella staffetta che riporterebbe sul podio l'azzurro dei quattro mori. Pardon, dei quattro italiani.
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