I veleni su Donnarumma spengono gli azzurrini ma Pellegrini li risveglia

Rovesciata di Lorenzo e Petagna: Under 21 ok dopo la brutta e dura contestazione al portiere

I veleni su Donnarumma spengono gli azzurrini ma Pellegrini li risveglia

Di buono ci sono i tre punti e i due gol che in classifica ci mettono sullo stesso livello della Germania (anche i tedeschi hanno fatto il loro dovere battendo 2-0 la Repubblica Ceca di uno Schick in pessima giornata), ma per il resto l'esordio dell'Italia agli Europei under 21 è stato tutt'altro che indimenticabile: opachi molti dei giocatori più attesi e squallidi alcuni tifosi, quelli che approfittano della ribalta azzurra per dare sfogo alla propria delusione per le vicende di mercato.

In un primo tempo di una noia mortale l'unico diversivo è, appunto, il flash-mob del Milan Club Polonia contro Donnarumma. Contro il portiere, fischiato dai suoi (ex?) tifosi appollaiati proprio dietro la sua porta vengono esposti un paio di striscioni (uno con scritto «Dollarumma» e un altro con scritto «Vergogna»), ma soprattutto vengono lanciate tantissime fotocopie di banconote da un dollaro, che a un certo punto invadono l'area piccola e costringono l'arbitro a sospendere il gioco per fare pulizia. Gigio ci prova a non fare una piega, ma le telecamere che non lo perdono di vista un attimo riescono a rubare un suo sorriso desolato.

Zero sorrisi, invece, sul viso di Ventura (in tribuna per seguire l'esordio degli azzurrini) e di Di Biagio, perché l'Italia non riesce mai ad alzare il ritmo e finisce imprigionata nella ragnatela danese. Berardi e Bernardeschi provano a scambiarsi la posizione ma non riescono mai a dare né accelerazioni né qualità alla manovra, mentre la regia di Gagliardini quando va bene è scolastica e quando va male infarcita di errori tecnici. Tirando le somme i nostri mettono insieme un tiro di Conti che scuote l'esterno della rete e un altro da fuori di capitan Benassi che il portiere Hojbjerg disinnesca senza eccessivi problemi. Poco, troppo poco per una squadra che nelle aspettative di tutti, dal presidente federale all'ultimo dei tifosi, sarebbe venuta in Polonia per prendersi il titolo.

Negli spogliatoi il ct si fa sentire e nella ripresa si vede un'Italia migliore. All'inizio nessuna occasione clamorosa, anche perché Petagna fa solo sponde e non prova mai a tirare in porta, però un po' più di convinzione si vede. E poco dopo una decina di minuti viene anche ripagata: Bernardeschi butta un pallone in mezzo, Benassi fa la «torre», e sulla respinta della difesa danese Pellegrini - giocatore vero, con molta più sostanza di tanti suoi compagni più reclamizzati - si inventa una sforbiciata meravigliosa.

Nonostante lo svantaggio la Danimarca continua a concedere pochi spazi e gli azzurri si limitano a gestire il vantaggio: nessun vero rischio di subire il pareggio ma anche poche occasioni per mettere al sicuro il risultato. Questo fino a quando Chiesa prende il posto di Berardi: il giocatore della Fiorentina dà la scossa e nella parte finale di gara si vede l'Italia più bella. Al 76' Donnarumma è bravo a volare sull'unico tiro che gli arriva nello specchio della porta, poi Chiesa sfiora il raddoppio e infine la chiude servendo a Petagna l'assist per il 2-0.

«È stata una partita scorbutica - ha ammesso Di Biagio dopo aver tirato un sospiro di sollievo - non abbiamo giocato benissimo ma abbiamo avuto il merito di

interpretarla come dovevamo fare. Adesso pensiamo a recuperare per la prossima». Che sarà mercoledì alle 18 contro la Repubblica Ceca: speriamo di fare progressi, perché il livello mostrato ieri sera non basta per andare lontano.

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