Infallibile Mandzukic L'Inter sbaglia due volte La Juve non perdona

Bianconeri attendisti, Gagliardini e Icardi sprecano. Spalletti paga un cambio e va a -14

Infallibile Mandzukic L'Inter sbaglia due volte La Juve non perdona

Davide Pisoni

nostro inviato a Torino

Alla Signora basta una testata per vincere il derby d'Italia. È Mandzukic a castigare un'Inter coraggiosa che scivola a 14 punti dalla capolista e dice con ogni probabilità addio ai sogni scudetto. Luciano Spalletti avrà molto da rimuginare su quel cambio dopo un'ora, fuori Politano per Borja Valero, che di fatto ha mandato in tilt la squadra, fino a quel punto più bella della Juventus. Una scelta che fa discutere perché l'effetto è quello di togliere certezze all'Inter che sembrava padrona della situazione. Invece Massimiliano Allegri non ha messo mano alle sue scelte, quasi ad aspettare che fosse l'avversario a rovinarsi con le proprie mani. E in un certo senso così è stato. Juve che vince quasi per inerzia nella prima notte davvero incolore di Cristiano Ronaldo, ma a splendere sono Cancelo e Chiellini. Signora salvata dal palo di Gagliardini nel primo tempo e poco pericolosa a lungo.

Infatti i primi quarantacinque minuti avevano confortato Spalletti. Perché alla vigilia aveva parlato di collaudo per la sua Inter al cospetto della Juventus. Almeno per un'ora superato perché i nerazzurri dimostrano di poter guardare negli occhi i cannibali. Non solo, sono all'altezza e ai punti meriterebbero qualcosa in più all'intervallo. Perché la straordinaria azione, da Politano alla sponda di Icardi che porta al tiro Gagliardini è rovinata dal palo. La squadra di Allegri sbanda dietro e viene tenuta a galla solo da Chiellini. L'impressione è che fatichi a trovare le contromisure come se fosse sorpresa dall'intraprendenza degli avversari (con Miranda al posto di De Vrij), il tutto aggravato da un'imprecisione tecnica che innesca le ripartenze, terreno congeniale dei nerazzurri. E' la solita bambola che la Signora si concede all'interno della sua partita, ma c'è anche molta Inter che fotocopia nel modulo i campioni d'Italia con Joao Mario al posto di Nainggolan. C'è anche personalità nell'undici di Spalletti che concede solo una vera occasione ai bianconeri: sul tiro a botta sicura di Bentancur è provvidenziale il muro di Brozovic. Azione ovviamente innescata da Cancelo, mentre Cristiano Ronaldo giochicchia tenta una rovesciata ma niente a che vedere con quella che incantò lo Stadium. Nel confronto tra i re del gol fa qualcosina in più Icardi a cui manca l'assistenza di un Perisic evanescente. All'intervallo è un derby d'Italia aperto, rovinato solamente dagli insulti isolati che partono dal settore dell'Inter (dove poi verrà addirittura picchiata una steward) durante il minuto di silenzio per Gigi Radice, coperti dal provvidenziale applauso di tutto lo Stadium (da record di presenze e d'incasso in campionato): per l'educazione c'è ancora molto da fare.

Signora versione bella addormentata anche a inizio ripresa quando Matuidi regala palla a Politano in area e il tiro dell'azzurro, dopo scambio con Icardi, è salvato da Bonucci. Allegri in panchina non ha il tempo di ripensare alla frase: «Più importante lo Young Boys». Troppo brutta la Juventus anche per essere disinnescata da quelle parole. Mandzukic non trova la deviazione sotto porta mentre Miranda rischia la frittata con un rinvio scellerato. Lo è anche il cambio Politano-Borja Valero, con cui Spalletti voleva aggiungere la qualità che era mancata al centrocampo fino a quel punto. E mette qualità con Joao Mario largo come nel Portogallo campione d'Europa. Allegri non risponde anche perché la sua squadra sembra stanca. Ma è proprio il marchio di fabbrica della Signora, quando ti illude di poterla affrontare a viso aperto ti punisce. Cancelo pennella il cross per Mandzukic che di testa segna il suo ottavo gol stagionale. Spalletti fa mea culpa togliendo Gagliardini e mettendo Keita e poi Joao Mario per Lautaro Martinez.

Ma la Juve si aggrappa a Chiellini, quello che fa reparto da solo, Spalletti dixit, e porta a casa la quattordicesima vittoria in quindici partite, miglior partenza di sempre nei 5 maggiori campionati europei da quando ci sono i 3 punti: solo la Signora può perdere questo campionato.

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