Due partite a porte chiuse, di cui una con sospensiva, e 100mila euro di multa. È arrivato il verdetto dell'Uefa sugli incidenti verificatisi dentro e fuori lo stadio di Wembley in occasione della finale di Euro 2020, Inghilterra-Italia.
Si è chiuso con una stangata il procedimento nei confronti della Federazione inglese. La decisione dell'Uefa è stata motivata citando "la mancanza di ordine e disciplina dentro e attorno allo stadio in occasione della partita". Dunque il 12 novembre i vicecampioni d’Europa sfideranno quindi l’Albania a Wembley davanti a spalti deserti ma non è finita qui visto che la sanzione prevede anche un successivo match senza pubblico, ma con la condizionale per i prossimi due anni. Ovvero, scatterà solo in caso di nuovi disordini.
Il caso
Erano quattro le contestazioni sollevate nei confronti della Football Association come censura dell'atteggiamento avuto dai sostenitori all'esterno di Wembley (per i tafferugli e i disordini che hanno accompagnato la vigilia, oltre al vilipendio alla bandiera tricolore) e all'interno dello stadio londinese (con i fischi all'inno nazionale italiano che fanno il paio con l'invasione di campo e il lancio di oggetti). Come noto i momenti di tensione si erano registrati durante l’arrivo dei tifosi a Wembley. Alcuni inglesi avevano lanciato in aria lattine, fumogeni e coni segnaletici e scandito cori minacciosi contro gli italiani che stavano raggiungendo lo stadio. L’intervento della sicurezza aveva sedato la situazione. Ma c’erano stati anche altri incidenti, con numerosi supporter inglesi che erano riusciti a superare le transenne e accedere allo stadio pur non avendo i biglietti.
Le reazioni
"Anche se siamo delusi, ce lo aspettavamo - fa sapere la Federcalcio inglese - Condanniamo il terribile atteggiamento avuto dagli individui che hanno causato le vergognose scene viste attorno a Wembley quella sera, e ci dispiace tantissimo che alcuni spettatori non siano riusciti a entrare allo stadio proprio a causa di quei disordini. Siamo determinati a fare tutto ciò che serve affinché episodi simili non si ripetano in futuro e per questo abbiamo avviato un’indagine autonoma a capo di cui c’è la Baronessa Casey. Allo stesso tempo continueremo a lavorare con le autorità per supportarle in qualsiasi azione prendano nei confronti dei responsabili".
Il rischio per l'intero movimento calcistico britannico però potrebbe essere ancora maggiore. Nei giorni scorsi infatti il governo di Boris Johnson aveva fatto trapelare l'intenzione a candidarsi per organizzare i Mondiali 2030 insieme all'Irlanda. È noto però come a molte Federazioni non sia affatto piaciuto il comportamento dei tifosi inglesi nel corso della finale.
A questo punto dopo le ultime vicende, l'Uefa potrebbe preferire la candidatura congiunta di Spagna e Portogallo, anch'esse in lizza per l'aggiudicazione. Ancora di più dopo le ultime sanzioni, di sicuro un biglietto da visita di cui andare poco fieri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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