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"Inter più forte". Conte prova a sognare

Il tecnico nerazzurro: "Mi avvicino a un trofeo: in 4 anni un ottavo di finale, un quarto, semifinale e finale..."

"Inter più forte". Conte prova a sognare

Dove eravamo rimasti? Sembra ieri che l'Inter si giocava l'Europa League nella finale contro il Siviglia. Effettivamente di tempo ne è passato pochissimo, due mesi precisi. Ora l'Inter ci riprova, sul palcoscenico principale e con ambizioni da grande. La Champions è un'altra cosa e arrivare fino in fondo non sarà semplice. Ma l'Inter, su esplicita richiesta di Conte, si è rafforzata, ha una rosa più completa e giocatori di esperienza internazionale che non potranno che essere utili alla causa. Su tutti Vidal e Hakimi. Fondamentale, in ogni caso, non fallire il primo appuntamento, memori delle passate edizioni, infatti, in un girone non impossibile con il Real Madrid e lo spauracchio Shakhtar, l'esordio casalingo con il Borussia povero, quello di Monchengladbach, ricorda lo Slavia Praga dello scorso anno ma questa volta non si può fallire.

Vittoria obbligatoria, per partire col piede giusto e cancellare la sconfitta nel derby di campionato. I nerazzurri sono pronti e Conte non si nasconde. «È un gruppo cresciuto in termini di esperienza, la strada fatta per arrivare in finale col Siviglia ci è servita. A questi giocatori ne abbiamo aggiunti altri che ci danno tanto. Da questo punto di vista siamo molto più attrezzati rispetto alla stagione scorsa». Ma guai a dire al tecnico nerazzurro che, visti i problemi di rifondazione in casa Real Madrid e le altre due avversarie (temibili ma abbordabili), la sua Inter è la favorita del girone. «Parliamo del Real, una squadra che ha vinto la Liga, ha giocatori da 100 milioni in rosa, che hanno alzato diverse Champions. Se sono loro gli sfavoriti, mi viene da sorridere. Bisogna fare valutazioni serie per evitare di dire fesserie. Altrimenti vuol dire che il calcio sta cambiando, forse sono io che sto perdendo di vista la realtà....».

Eccolo il Conte che si conosce. Sanguigno e combattivo, sempre pronto ad azzannare anche verbalmente. Perché le etichette non piacciono a nessuno, soprattutto a lui. Soprattutto se mettono ancora più pressione di quella che un esordio europeo in una stagione particolare e condizionata dal Covid comporta di per sé. Eppure Conte sa bene che questa stagione significa tanto per lui. Dopo il balletto del «resto o me ne vado», i discorsi con la società, gli investimenti sul mercato, il secondo posto in campionato e la finale di Europa League, adesso per l'Inter è il momento di tornare ad arricchire la bacheca. Magari con un trofeo di prestigio. «Diciamo che mi sto avvicinando, in 4 anni ho fatto un ottavo di finale, un quarto, una semifinale e una finale. Ho fatto tutti gli step, sto imparando a godermi il percorso. E trovo che sia un bellissimo percorso, che mi rende orgoglioso», ha detto l'ex ct azzurro che ora cerca la svolta. Sin dalla prima gara di Champions.

Recupera Bastoni, anche se solo per la panchina, dovrà decidere chi schierare nel mezzo con Brozovic e Sensi un po' affaticati ma ritrova anche Sanchez in avanti.

Anche se è probabile che si affidi ai fedelissimi, con Lukaku e Lautaro davanti ed Eriksen ancora fuori. Perché anche se siamo solo all'inizio non è tempo per gli esperimenti. La prima gara è già decisiva. Per Conte e per l'Inter. Già proprio come due mesi fa. Questa volta, spera Conte, con un finale differente.

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