C'era una volta un americano a Roma. Ora c'è un romano a Milano. Niente maccheroni da magnare con foga ma solo una fascia su cui lasciare il solco a furia di correre avanti e indietro. Senza paura, neanche di mostrare il suo tifo. Perché Alessandro Florenzi lo dice chiaro e tondo, al suo primo giorno da giocatore del Milan: «Tutti sanno quanto sia tifoso della Roma. Ma il Milan mi ha dato fiducia e darò tutto me stesso». Così parla un professionista del pallone. Anche se il campione d'Europa con la Nazionale un sassolino dallo scarpino se lo vuole togliere. «La Roma mi ha messo da parte. Chiamiamola scelta tecnica anche se c'è qualcos'altro. Ho accettato con rammarico».
Ora un nuovo capitolo, come il claim scelto dal Milan per presentare il suo nuovo acquisto. Un'arma in più per Pioli, vista anche la duttilità di Florenzi, capace di giocare in più ruoli, dalla difesa all'attacco. «Il Milan mi ha voluto perché pensa che possa dare il mio supporto ai ragazzi. E io penso di poter fare bene, sono convinto di poter dare ancora tanto» ha detto l'ex Paris Saint Germain che ha le idee chiare anche sugli obiettivi di squadra. «Lo scudetto? Dobbiamo pensare passo dopo passo, pensare a vincere. Ma l'obiettivo minimo per la storia di questo club è andare tutti gli anni in Champions».
Inevitabile dopo il secondo posto dell'anno scorso, quando per lunghi tratti della stagione il Milan ha accarezzato il sogno del tricolore. Confermarsi, anche considerando l'impegno in Champions League, non sarà facile ma i tasselli di mercato che la dirigenza ha regalato a Pioli hanno rafforzato la rosa e soprattutto offerto al tecnico la possibilità di avere ricambi all'altezza in tutti i ruoli. Manca Ibra almeno fin dopo la sosta? C'è Giroud, attaccante di esperienza e affidabilità. È partito Donnarumma? C'è un Maignan che sin dal pre campionato si è preso la porta e la fiducia. Ma non è finita qui perché mancano ancora tre tasselli da qui alla fine del mercato. Adli può essere il nuovo trequartista, posto lasciato vacante da Calhanoglu mentre si avvicina il prestito con diritto di riscatto di Pietro Pellegri, attaccante giovane che può crescere dietro le larghe spalle di Ibra e Giroud. A centrocampo invece si aspetta il ritorno di Bakayoko o di un altro mediano di peso.
Intanto c'è la trasferta di Genova contro la Sampdoria dell'eterno Quagliarella.
Non esattamente una vittima sacrificale. Pioli vuole partire bene anche senza i trascinatori Zlatan e Kessiè. La rosa è più ampia e gli permette di non avere troppi problemi. Grazie anche a Florenzi, un romano a Milano. Una nuova storia da scrivere.
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