"Sarà un po' difficile per me fare il tifo, ma per fortuna è un’amichevole. E che sia veramente così mi raccomando...". Ricevendo in udienza nella Sala Clementina le squadre nazionali di Italia e Argentina che si incontreranno domani sera in un’amichevole in suo onore allo Stadio Olimpico, papa Francesco non nasconde la propria passione per il calcio.
Le due nazionali guidate dai ct Cesare Prandelli e Alejandro Sabella si confronteranno nell’amichevole in onore del Santo Padre allo stadio Olimpico. Jorge Mario Bergoglio, argentino di origini italiane, è da sempre appassionato di calcio e, in particolare, è tifoso del San Lorenzo Almagro, squadra del quartiere Boedo di Buenos Aires. "Uno sportivo, pur essendo professionista, quando coltiva questa dimensione di 'dilettante', fa bene alla società, costruisce il bene comune a partire dai valori della gratuità, del cameratismo, della bellezza", si è raccomandato il Pontefice ricordando che la gente segue i calciatori non solo quando giocano. "Quando siete in campo, si trovano la bellezza, la gratuità e il cameratismo - ha proseguito - se a una partita manca questo perde forza, anche se la squadra vince. Non c'è posto per l’individualismo, ma tutto è coordinazione per la squadra". Papa Francesco ha quindi ricordato ai calciatori presenti nella Sala Clementina che prima di essere campioni, sono uomini: "Siete persone umane, con i vostri pregi e i vostri difetti, con il vostro cuore e le vostre idee, le vostre aspirazioni e i vostri problemi. E allora, anche se siete dei personaggi, rimanete sempre uomini, nello sport e nella vita. Uomini, portatori di umanità". L’amichevole perde, purtroppo, i due protagonisti più attesi: Mario Balotelli e Lionel Messi non ci saranno. L’attaccante del Milan è stato costretto a dare forfait a causa di un leggero versamento al ginocchio, a causa del quale aveva interrotto l’ultima seduta di allenamento. Il fuoriclasse del Barcellona, invece, non ha ancora smaltito la contrattura alla gamba sinistra.
"Con un papa così, è più facile diventare migliori", ha commentato il capitano della nazionale Gianluigi Buffon. "Lui ci indica la strada, ci scalda il cuore, ci scuote l’anima - ha aggiunto il portiere - finalmente riusciremo a dare seguito agli impegni tante volte fatti e spesso disattesi". L’ulivo dell’amicizia tra Italia e Argentina è stato il dono che le due delegazioni hanno offerto al Santo Padre. In ricordo dell’ulivo che l’arcivescovo Jorge Mario Bergoglio piantò nella Plaza de Mayo questo nuovo albero sarà simbolicamente piantato domani all’Olimpico e poi nei giardini vaticani. "Vi chiedo di vivere lo sport come un dono di Dio - ha commentato papa Francesco - una opportunità per far fruttificare i vostri talenti, ma anche come una responsabilità". Bergoglio ha poi ricordato quando, da bambino, andava allo stadio.
In particolar modo, gli è tornato alla memoria il campionato del ’46 quando il San Lorenzo ha vinto lo scudetto. "Andavamo con papà, mamma, i bambini. Ricordo un gol di Pontoni...", ha aggiunto a braccio il Pontefice. Renè Pontoni era un attaccante di quel San Lorenzo campione d’Argentina.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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