Juve, il futuro di Allegri già scritto in due mosse

C'è una sola persona che non si meraviglia affatto degli sviluppi futuri di casa Juve e nemmeno del diverso rendimento tenuto dal team durante il girone di ritorno

Juve, il futuro di Allegri già scritto in due mosse
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C'è una sola persona che non si meraviglia affatto degli sviluppi futuri di casa Juve e nemmeno del diverso rendimento tenuto dal team durante il girone di ritorno. Si tratta appunto di Max Allegri che resta un profondo conoscitore del mondo bianconero e che in forza della conoscenza personale degli uomini che lavorano nel club ha sempre avuto conoscenza perfetta dei giudizi autentici che circolavano negli uffici sul suo conto e dei piani per il futuro. Per questo motivo non è rimasto spiazzato né dall'eco della notizia dell'incontro riservato di Calvo con Antonio Conte e nemmeno dai recenti intrecci di Giuntoli con Thiago Motta. Che i due, allenatore e ds, parlassero una lingua diversa lo si è capito in modo plastico a gennaio quando in occasione del mercato invernale, Allegri raccomandò una strategia (o prendere due centrocampisti di spessore, Bonaventura il segnalato, oppure lasciare intatto il gruppo) e si ritrovò invece con due innesti (Tiago Djalo infortunato, Alcaraz in prestito a cifra consistente) del cui contributo la Juve non ha tratto alcun vantaggio.

Il famoso incontro tra Giuntoli e Galliani (per discutere di Di Gregorio mandando messaggi non proprio confortanti a Perin e Szczesny) del quale Max sapeva prima che avvenisse la cena, non ha fatto altro che confermare al tecnico livornese di essere fuori dai progetti futuri. Scenario quest'ultimo intuito perfettamente anche dallo spogliatoio e si possono così spiegare i comportamenti traditi da alcuni bianconeri all'atto delle rispettive sostituzioni. Sul fronte interno infine Allegri fu il primo a sapere che i 46 punti del girone d'andata, mai toccati nemmeno negli anni degli scudetti consecutivi, furono il frutto di una super perfomance collettiva e che col tempo e l'affievolirsi delle prestazioni (tipico esempio McKennie) quel ritmo non sarebbe stato confermato.

Anche perché in assenza di ricambi, per esempio, Rabiot non ha avuto modo di recuperare energie e soltanto contro il Milan ha ripreso a correre secondo il suo abituale standard. Per questo motivo, infine, Allegri ha sempre ripetuto l'obiettivo del quarto posto anche nei giorni in cui pedinava l'Inter: conosceva bene i limiti del suo gruppo.

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