La Juventus senza "hombre vertical"

In diverse intercettazioni si comprende l'arroganza di molti dirigenti

La Juventus senza "hombre vertical"

Non ci sono molti hombre vertical in questa Juventus. Leggendo alcune intercettazioni si comprendono la statura e l'arroganza di personaggi il cui ruolo dirigenziale consiglierebbe oltre alla prudenza un certo decoro di comportamenti e di linguaggio. Il Messaggero, nell'edizione di ieri, riporta altre frasi relative a un dialogo tra Roncaglio Francesco e Arrivabene Maurizio. Il primo dice: «...dire che abbiamo bruciato 4 milioni quest'anno significa non saper leggere i numeri dell'azienda, perché noi ne abbiamo bruciati 100. Capisco che è lui che si vuole far bello, vuol far vedere che ha tenuto in equilibrio i conti ma i conti li hai tenuti perché hai venduto un credito, perché non hai pagato i debiti e perché non tieni in considerazione gli impegni finanziari che hai preso. Questo non è generare cassa, è prendere tempo con i fornitori, vendersi i gioielli di famiglia o ipotecarsi la casa. Ancora più imbarazzante il cash flow calcolato includendo gli aumenti di capitale, ormai li consideriamo come fosse un fatturato».

Ora il caso vuole che a parlare con i dettagli e con tale eleganza è proprio Roncaglio che è amministratore delegato della Lamse. Di che cosa si tratta? È la holding personale di investimento controllata e presieduta da Andrea Agnelli con la sorella Anna socia mentre il suddetto Roncaglio, stando al curriculum ha partecipato a tutti gli investimenti realizzati e ha assunto la carica di consigliere nelle principali società partecipate da Lamse. Dunque uno degli amministratori di Juventus e consigliere di Andrea Agnelli sostiene appunto che il suo capo, senza mai citarlo ...si vuole far bello e vuole far vedere che ha tenuto in equilibrio i conti... a meno che Roncaglio non si riferisca ad altre figure del passato bianconero, Paratici ad esempio che è diventato il diavolo tra molti angeli o, come insinuano a Torino, l'unico lupo mannaro tra tutti agnelli.

La vicenda e il frasario utilizzato dai membri del consiglio di amministrazione juventino ribadisce, nella forma e nella sostanza, quel senso di impunità che appartiene agli inquilini del mondo del calcio e, nella fattispecie, alla casa bianconera alla quale non sono bastate le sgradevoli vicende

del passato. Nell'attesa dell'assemblea del ventisette di dicembre qualcuno dovrà leggere, studiare e occuparsi del nuovo bilancio, rivisto e corretto però dagli stessi personaggi che si sono dimessi. Si attendono sviluppi.

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