L'Argentina travolge l'Italrugby. Rabbia Quesada: "Così fa male"

Il ct: "Prese mete ridicole ma qui non vedo sguardi tristi". Peggior passivo dai Pumas

L'Argentina travolge l'Italrugby. Rabbia Quesada: "Così fa male"
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La strada è ancora lunga. Sull'erba dello stadio Friuli passano i Pumas e con merito. Gli azzurri recriminano perchè i regali sono stati troppi e l'Argentina è stata brava e cinica ad approfittarne. «Quando giochi con una top, non puoi prendere tre mete così ridicole, lo score mi fa molto male anche se qui attorno non vedo tanti visi tristi» le dure parole di Ct Quesada.

Paghiamo tante imperfezioni nella costruzione del gioco: palloni lenti, rucks efficaci a metà, occasioni non sfruttate E poi un gioco al piede che di fatto ha messo gli avversari nelle condizioni di fare male. Si finisce con gli applausi dello stadio perchè la squadra di Felipe Contepomi ha vinto con merito. 7 mete a 2, una lezione pesante da chi nello spazio di un'estate ha messo in fila All Blacks, Australia e Sudafrica. Il match comincia subito con una tegola che cade sul capo di Ange Capuozzo travolto da Sclavi in una delle sue pericolose incursioni. Colpo alla testa e protocollo di sicurezza che scatta e manda a casa il folletto azzurro. I Pumas mettono il naso avanti con il piede del trevigiano Tomas Albornoz. Gli azzurri sembrano esserci: reggono in difesa fino al primo errore: Ruzza non controlla un pallone vagante lungo l'out se ne appropria Juan Cruz Mallia che tocca in meta portando subito un +10 sul tabellone. L'Italia si complica la vita con tanti piccoli errori. Al piede Page-Relo va così così. Allan sorprende con un paio di iniziative che ci riportano sotto ma le chiavi del congelatore sono nelle mani di Tomas Albornoz e nella nostra dea bendata che nel flipper del gioco rotto mette Bertranou nella migliore condizione per firmare la seconda meta di giornata. La reazione arriva con una meta di punizione sugli sviluppi del più classico carrettino. Con l'uomo in più si può provare a risalire la china. Spagnolo segna ma l'arbitro annulla. Poi è Allan a portarci al riposo in scia. Nella ripresa l'Italia parte bene: Allan non fa la copia di Capuozzo ma mette punti. Con lui andiamo a -4 ma è Joel Sclavi a non andare tanto per il sottile sfondando la mischia italiana riportando i Pumas a +11. E poi la svolta con Albornoz che finalizza dopo un nostro errore in attacco. Stesso tema anche per la quinta meta di Cordero.

Il passivo, alla fine il più alto preso contro i Pumas, è alleggerito dalla meta di Nicotera ma il monologo continua prima con Alemanno, poi l'ultima meta di Delguy che legittima il cinquantello che mettiamo nella borsa da portare domenica a Genova contro la Georgia.

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