Dall'alto degli unanimi favori del pronostico, il vero avversario della Francia sembra essere nel suo stesso spogliatoio. Per Deschamps c'è un problema infortuni, il tema ha tenuto banco per tutta la vigilia dell'ottavo di finale da giocare a Bucarest contro la Svizzera e l'emergenza potrebbe portare ad abbandonare il rodato 4-2-3-1 in favore del 3-5-2. Il casus belli ruota attorno ai problemi al ginocchio dell'esterno mancino Lucas Hernandez (fratello del milanista Theo, non convocato) e dei problemi muscolari di Digne, sulla carta il sostituto designato. Adesso sulla sinistra c'è una voragine, addirittura contro il Portogallo si è dovuto adattare terzino lo juventino Rabiot, ma i guai per i transalpini non finiscono qui perché Dembélé ha già lasciato il ritiro, Thuram è fermo ai box e non sono al meglio nemmeno Koundé e Lemar. Se Hernandez non dovesse recuperare, Lenglet sarà il terzo di difesa e Rabiot si allargherà a sinistra sulla linea di centrocampo. «Questi problemi fisici sono pura casualità - si è difeso Deschamps -. Ho piena fiducia nello staff medico, i ragazzi ci mettono tanta intensità anche in allenamento. Poi, non dimentichiamolo, arriviamo da una stagione davvero logorante». Il valore della rosa rimane spropositato, la selezione francese ha perso solo una delle ultime 17 sfide tra Europei e Mondiali (la finale in casa di cinque anni fa contro il Portogallo) mentre allargando il campo alle competizioni ufficiali l'ultima sconfitta risale al giugno di due anni fa (contro la Turchia). L'ex giocatore e allenatore della Juve però ha messo in guardia i suoi: «Adesso si ricomincia da zero. Siamo usciti alla grande da un girone difficile, ci aspetta una Svizzera capace di adattarsi al nostro gioco e con tanta qualità offensiva». Tutti aspettano ancora il primo gol nella manifestazione di Mbappé, a secco nella fase a gironi e inchiodato alla prodezza sfoderata contro la Germania, cancellata dal Var. Il modulo dei campioni del mondo sarà speculare rispetto a quello degli elvetici di Petkovic, in formazione tipo dopo il recupero di Elvedi in difesa.
Davanti speranze affidate all'estro e alla qualità di Shaqiri, diventato il capocannoniere svizzero di tutti i tempi (per Mondiali ed Europei) con il sorpasso ai danni Josef Hugi. Alla vigilia Xhaka è stato criptico sul suo (probabile) futuro alla Roma: «L'Arsenal sa già cosa voglio dopo l'Europeo».
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