Cinque su cinque vinte al Maradona, altri 90 minuti senza subire reti, primo posto confermato in attesa di allungare stasera su Inter o Juventus (o su entrambe).
«Da amante del calcio, mi voglio godere questa sfida»: Conte si accomoderà sul divano forte del secondo 1-0 di fila, il resto gli scivola addosso, come la nuova prestazione negativa di Lukaku e una evidente difficoltà nel concretizzare possesso palla e occasioni da rete. «Ma abbiamo vinto con merito, questo tipo di partite contro avversari compatti e pronti a ripartire spesso portano con sé la beffa, il nostro pregio maggiore è stato quello di avere pazienza e non rischiare».
A sistemare il Lecce ci ha pensato capitan Di Lorenzo, un gol buono dopo uno annullato in precedenza e una prestazione eccellente per sopperire all'altra chance fallita da Lukaku: il Napoli sembra giocare senza centravanti tali e tanti sono i palloni persi dal belga, o sprecati come la colossale occasione da rete sparata in curva a inizio ripresa.
Pugliesi in ordinato assetto di contenimento e pungenti con Banda, unico spauracchio giallorosso (oltre a un colpo di testa di Baschirotto sventato da Meret) capace di tenere in costante apprensione Ngonge, costretto ad aggrapparsi a falli e a un cartellino giallo.
Prestazione non da capolista nel primo tempo, cambio di esterni nella ripresa (dentro Politano e Kvaratskhelia), ritmo finalmente più sostenuto, assalto al fortino leccese che anche Tremolada tiene in piedi non concedendo un penalty agli azzurri ma alla fine tocca al migliore in campo, in mischia, far venire giù il Maradona. Che continua a cantare. E a sognare.
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