L'Inter-Parma di Dimarco è sempre una magia

Dopo la prodezza balistica di 6 anni fa, il gol di ieri con un'azione magistrale. Poi Barella e Thuram: tris

L'Inter-Parma di Dimarco è sempre una magia
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L'Inter domina per merito proprio più che per colpe del Parma. Finisce 3-1 perché la banda Inzaghi gioca una grande partita. Ponderando le premesse e gli spigoli che la squadra di Pecchia portava a San Siro, sono 3 punti che pesano molto. Il Parma quest'anno ha battuto Milan e Lazio, fatto soffrire il Napoli, fermato la Juventus. Con l'Inter non c'è stata storia alcuna. E proprio per il valore dell'avversario, valgono di più i momenti di vecchia Inter che Inzaghi riesce a sommare, già nel primo tempo. È l'undicesima vittoria nelle ultime 13 partite, Champions compresa. L'autogol di Darmian nel finale sporca solo le statistiche, quelle che Lautaro non riesce nemmeno stavolta ad aggiornare. Tre occasioni, quante nessun altro in campo, zero gol. In più l'illusione di due rigori inesistenti, concessi dal modesto arbitro Abisso, e naturalmente cancellati dal Var. Quando il verso non è giusto. Thuram ha mezza occasione e ovviamente la mette dentro, sono già 10 i suoi gol in campionato, solo Retegui meglio di lui.

Un assalto a tratti tambureggiante, che frutta il primo gol solo poco prima dell'intervallo, dopo però un dominio costante e molte occasioni capitalizzate male. La più grande, per Lautaro, che spreca un doppio clamoroso errore del portiere Suzuki. Poi l'incrocio colpito da Dumfries, il palo sfiorato da Mkhitaryan e un gol annullato, manco a dirlo a Lautaro, per netto precedente fuorigioco di Thuram (qui Abisso ci è arrivato da solo, anzi col guardalinee).

Tantissima Inter e giusto un paio di ripartenze per il Parma: il 4-4-2 di Pecchia resiste sul lato destro dell'Inter, ma dal lato forte Bastoni-Dimarco-Mkhitaryan sono quasi sempre dolori. Bonny fa la boa, sempre spalle alla porta, con Cancellieri in appoggio un po' troppo scolastico, ma l'unico tiro in porta del Parma è proprio dell'ex laziale, sventato in angolo da Sommer, con tuffo a grande beneficio dei fotografi.

Il gol di Dimarco è invece un gioiellino vero: controllo col tacco su Man e sventola di destro in anticipo su Sohm, tutto nel cuore dell'area di rigore. Il terzino-ultrà restituisce con la alla sua ex squadra il gol segnato all'Inter nel 2018, anche allora decisivo. Sì, perché al di là del punteggio finale, la partita finisce sostanzialmente sulla sua prodezza.

In avvio di ripresa, raddoppia Barella (in gol dopo 3 mesi abbondanti di digiuno) lanciato in contropiede da Mkhitaryan e poi bravissimo e freddo nel mettere a sedere Valeri e a battere Suzuki.

Thuram fa gol su angolo, spizzato da Bisseck. Il Parma gioca con onore e gamba fino alla fine, Man induce all'errore il subentrato Darmian, ma l'impressione è davvero che non potesse esserci partita. Questa Inter avrebbe battuto anche avversari molto più forti.

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