Un capolavoro di rimonta, destinato ad entrare di diritto nella storia del calcio mondiale. Non solo per la qualità e l'intensità che il Liverpool ha saputo produrre fin oltre il 90'. Ma anche per la determinazione necessaria, anche solo per credere nella possibilità di ribaltare lo 0-3 maturato all'andata al Camp Nou. Senza dimenticare il valore dell'avversario, il Barcellona, che i Reds hanno dovuto affrontare senza i loro migliori attaccanti, salah e Firmino. Una notte da sogno, ad Anfield, per la banda di Klopp. Il peggiore incubo possibile, per il Barça di Valverde, che dimostra di non aver imparato nulla dalla batosta dell'Olimpico contro la Roma, costata un anno fa l'eliminazione dall'ultima Champions.
La partenza dei Reds è furente, trascinati dal popolo di Anfield, per l'occasione una bolgia assordante. Che esplode in un ruggito fragoroso quando il Liverpool sblocca il punteggio. Pessima la liberazione dei difensori del Barça, la conclusione di Mané viene respinta da ter Stegen, che nulla può sul tap in a porta vuota di Origi. Già decisivo nell'ultimo turno di Premier League, per la vittoria sul campo del Newcastle, l'attaccante belga si conferma degno sostituto dei due grandi assenti della serata, Salah e Firmino, entrambi in tribuna perché infortunati. E la maglia indossata da Salah con scritto «never give up» (mai arrendersi) diventerà profetica.
La furia dei padroni di casa si alimenta nello stupore del Barcellona, sorpreso più che frastornato dalla spinta iniziale del Liverpool. Che subito dopo aver trovato il vantaggio protesta per un intervento dubbio in area su Mané. Forti del largo vantaggio su cui possono contare, i blaugrana hanno il merito di non andare in confusione, e con il passare dei minuti assumono il controllo della partita. Sale in cattedra - dopo un inizio sonnolento - Messi che prima costringe Alisson al salvataggio in angolo, quindi tergiversa in un dribbling di troppo. Si vede anche Coutinho, ma Alisson c'è. Non come Suarez che trascorre tutta la partita a litigare con Firmino. Nella ripresa Klopp è costretto a sostituire l'infortunato Robertson con Wijnaldum. Un cambio che più propizio non poteva essere e che porta in dote al Liverpool altri due gol nello spazio di due minuti. Anche il secondo tempo si apre nel furore dei Reds, e van Dijk, con un intervento sotto misura, costringe ter Stegen al salvataggio. Ma il portiere tedesco nulla può sul destro di Wijnaldum che anticipa Vidal per mandare in estasi la Kop. Il Barca accusa il colpo, ma non fa a tempo a riorganizzarsi che subisce la terza rete. Ancora per merito del centrocampista olandese, questa volta di testa, su cross di Shaqiri.
Messi e compagni, ad un passo dal baratro, cercano una reazione, più d'orgoglio che di gioco. Ma vengono infine puniti dall'astuzia di Alexander-Arnold: il suo calcio d'angolo coglie impreparata la difesa del Barcelona, Origi da due passi non sbaglia.
Imperdonabile il calo di concentrazione dei blaugrana. Una leggerezza fatale che spalanca al Liverpool le porte della nona finale europea, la seconda consecutiva, dopo quella persa a Kiev contro il Real Madrid. Ajax o Tottenham questa volta, per riscrivere la storia.
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