Napoli è la città più argentina d'Italia dai tempi di Maradona, ci ricordiamo tutti da che parte stava il tifo nella semifinale del '90. Oggi l'assalto al primato di Conte arriva dal nord nerazzurro e molto argentino, dall'Inter del Toro Lautaro e dall'Atalanta del bomber Retegui, azzurro per la felice intuizione di Mancini, ma evidentemente bonaerense, nato e cresciuto a 20 km da Buenos Aires. Non scordiamo che quando il centravanti oggi di Gasperini ha debuttato in Nazionale, non sapeva una parola di italiano. In poco tempo ha migliorato anche quello, non solo a fare i gol, doppio segno di impegno e volontà, medaglie al merito in campo e fuori.
Se Conte resta capotavola almeno fino al secondo viaggio a San Siro in 10 giorni e se Inzaghi gli si siede di fronte in attesa di sfidarlo in campo, vincendo a Napoli, e in quel modo, Gasp si è meritato un posto al tavolo dello scudetto e chissà che il prossimo turno non lo avvicini un altro po' alla vetta.
Comincia un'altra settimana di Coppe, l'Inter ospita l'Arsenal e l'Atalanta viaggia a Stoccarda, col monito fresco di quanto i tedeschi hanno fatto allo Stadium juventino. Conte medica le ferite, prepara la rivincita e sfrutta il vantaggio regalatogli dal disastro dell'ultima stagione. Per uno come lui, attento ai dettagli al limite del maniacale, è un bel vantaggio e forse non è un caso che l'inciampo di domenica sia venuto in coda all'unica settimana in cui il Napoli ha giocato 3 partite come gli altri.
Lo sa bene Inzaghi, che anche per questo, domani presumibilmente pescherà a piene mani nell'altra Inter, quella dei Bisseck, dei Frattesi e dei Taremi, confortato dal recupero di Calhanoglu, che torna titolare, ma preoccupato di dare un po' di respiro alla sua truppa. Buon per lui, che i Gunners non sembrino quelli delle ultime stagioni, tanto che in Premier non vincono da 3 partite (sabato sconfitti dal Newcastle). Non dovrebbe esserci l'azzurro Calafiori, infortunatosi al ginocchio nell'ultimo turno proprio di Champions, classifica in cui Inter e Arsenal sono appaiate a 7 punti: chi vince strappa un'opzione per la qualificazione diretta agli ottavi di finale, ma il pareggio sarebbe innegabilmente un punto buono per ciascuno.
Rispetto agli anni scorsi, stavolta a Gasperini è servito meno tempo per portare l'Atalanta a velocità di crociera, che finalmente può essere anche quella giusta per giocarsi lo scudetto.
Del resto, già lo scorso anno, arrivando in fondo a Europa League e Coppa Italia, i nerazzurri bergamaschi hanno fatto il callo all'impegno multiplo. Hanno perso giocatori importanti, fra chi è andato via e chi si è fatto male, ma chi è rimasto ha tanta voglia di continuare a divertirsi. E il riferimento a Lookman è tutt'altro che velato.
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