La resa dei conti si avvicina. L'Italia, ancora sconvolta dalla zuccata vincente di Bryan Ruiz, si lecca le ferite e prova a recuperare energie preziose per martedì. Il mondiale brasiliano sta dimostrando quanto sia importante la condizione atletica, in alcuni casi più della qualità in mezzo al campo. Lo ha dimostrato il Costa Rica e lo ha ribadito il Ghana, proprio ieri sera contro la Germania: non esistono partite dall'esito scontato.
Per gli Azzurri è fondamentale riprendere in mano il pallino del gioco. Affrontare gli avversari col piglio giusto e attaccare gli spazi come ha fatto la squadra di Jorge Luis Pinto contro la nostra formazione. Il tempo per recuperare le energie perdute è poco, e contro l'Uruguay sarà necessario cambiare qualcosa. Candreva e Marchisio sono i più stanchi, con lo Juventino che ieri non ha nemmeno preso parte all'allenamento.
Prandelli cerca soluzioni alternative a partire dalla difesa, e potrebbe affidarsi al blocco bianconero formato da Chiellini, Barzagli e Bonucci, supportati in fase di copertura dai tornanti De Sciglio e Darmian. In questo caso verrà riproposto il 3-4-2-1 che intrappolò la Spagna all'esordio di Euro 2012, con Pirlo e Verratti a dividersi i compiti in regia.
In alternativa si pensa ad un modulo con due punte: 3-5-2 senza il doppio regista. Gli ipotetici spazi lasciati dai Sudamericani, costretti a sbilanciarsi per trovare il gol-qualificazione, potrebbero essere sfruttati dalla freschezza di Immobile. Certa la presenza di Balotelli in entrambi i casi.
Ad ogni modo bisognerà mostrare una concentrazione ed un'intensità superiore a quella del diretto avversario, perché come ha dichiarato lo stesso Prandelli:"Non abbiamo perso con la Costa Rica solo per il caldo, ma anche per l'anima molle ed errori tecnici e tattici".
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