Mancio ct favorito ma non troppo

Tormentone Nazionale. Resta aperto il nodo soldi: 2 milioni più bonus. Poco più che a Ventura

Mancio ct favorito ma non troppo

Avanti con Roberto Mancini. Ma con calma. Dopo la scelta di Carlo Ancelotti di defilarsi nella corsa alla panchina della Nazionale, tocca al Mancio, a questo punto favorito. Ma non troppo. Claudio Ranieri può rientrare in corsa. E non servirebbe nemmeno un colpo di scena così clamoroso. Perché c'è un nodo economico non da poco che potrebbe rivelarsi un ostacolo a metà maggio quando le parti hanno fissato di doversi ritrovare.

L'incontro di inizio settimana con il subcommissario Alessandro Costacurta e il team manager azzurro Gabriele Oriali, ha gettato le basi senza entrare nelle specifiche dell'accordo da mettere nero su bianco e che legherà l'ex allenatore tra le altre di Inter e City alla guida dell'Italia per il prossimo biennio. Infatti a Mancini sarebbe stato offerto un contratto biennale con opzione per altri due anni. In pratica, la conferma l'attuale tecnico dello Zenit San Pietroburgo se la guadagnerebbe con la qualificazione al prossimo campionato europeo del 2020. Obiettivo ampiamente alla portata, considerata la nuova formula allargata a ventiquattro squadre.

E che il torneo continentale nella curiosa modalità itinerante, si disputerà in tredici città europee, sia fondamentale per la conferma di Mancini, che poi si giocherebbe le qualificazioni al mondiale del 2022 in Qatar, lo dimostra anche il fatto che all'allenatore di Jesi sarebbe stato proposto anche una sorta di bonus da un milione in caso di qualificazione all'Europeo 2020. A Mancini non è stato neppure proposto un contratto faraonico, attorno ai due milioni all'anno, anche meno, più il famigerato bonus, ad Ancelotti era stato offerto circa il doppio ma aveva declinato anche per la situazione di poca chiarezza che continua a regnare sul calcio italiano. Il prossimo passo lo ha poi fissato parlando all'Ansa il primo maggio, Roberto Fabbricini, commissario straordinario della Figc. «C'è stato un incontro tra Costacurta, Oriali e Mancini che ha dato la disponibilità a risolvere il rapporto con lo Zenit e a fare il ct della nazionale - ha spiegato Fabbricini -. Siamo rimasti d'accordo che cominceremo a parlare di cifre e dei dettagli il 13 maggio, a conclusione del campionato russo». Mancini avrebbe rassicurato i vertici federali di non avere problemi a liberarsi dal club russo, anche se per farlo dovrebbe pagare una penale. Il nodo vero resta quello dell'ingaggio, che potrebbe far riflettere il Mancio.

Di fatto la Federcalcio in una situazione commissariale arriva a offrirgli poco più di quello che prendeva l'ex ct Giampiero Ventura. Ma pur di scappare dalla Russia, dove la campagna è stata quasi fallimentare, non è escluso che Mancini alla fine accetti.

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